“What women want”: campagna di sensibilizzazione contro la violenza ostetrica vuole rendere le donne protagoniste di un cambiamento.
What Women Want è una campagna globale che è partita lo scorso 11 aprile e che durerà per tutto il 2018. Si come obbiettivo quello di chiedere alle donne che cosa vogliono che cambi nell’assistenza sanitaria per tutte quelle fasi che riguardano la vita di una donna: dalla gravidanza alla menopausa passando per tutte i vari aspetti che compongono la salute femminile. Poiché generalmente è la politica che decide, è ora che le donne prendano coscienza che possano cambiare le cose facendo sentire in prima persona la propria voce.
L’Osservatorio sulla Violenza Ostetrica – creato nel 2016 – è coordinatore a livello nazionale della campagna e chiede di sintetizzare attraverso una frase quello che secondo le donne andrebbe bisogno di miglioramento: per esempio maggiore accesso alla contraccezione o un percorso di maternità migliore. La campagna si pone come obbiettivi:
Si tratta di una campagna che si va a collocare in una conoscenza sempre maggiore sul fenomeno della violenza ostetrica: secondo uno studio Doxa fatto su iniziativa dell’Osservatorio negli ultimi 14 anni almeno 1 milione di madri avrebbe subito abusi da parte del personale ospedaliero. Abusi che vanno dalle offese, dal rifiuto di praticare l’epidurale o a costringere la donna a partorire in posizioni che non ha scelto. Fino a casi di cesarei senza consenso e manovre dolorose senza alcun motivo.
Il sito Vice ha realizzato un documentario per parlare di violenza ostetrica, intervistando una donna che ha avuto un parto molto traumatico.
Come ha spiegato Patrizia Quattrocchi nell’intervista che ha realizzato per noi di Universo Mamma: “Molti professionisti della salute si sentono accusati individualmente o in quanto gruppo professionale, e rifiutano a priori di dialogare su questo concetto. Non si rendono conto, a mio avviso, che non si tratta di accusare qualcuno, ma di approfittare di un’occasione per confrontarsi insieme su un problema comune”.
Se volete saperne di più potete andare sul sito www.whatwomenwant.org e compilare il form per dire la propria opinione: il cambiamento inizia anche da qui.
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