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Diabete nei bambini: la guida dell’Ospedale Bambino Gesù

Published by
valeria bellagamba
Diabete nei bambini (iStock)

Diabete nei bambini: la guida dell’Ospedale Bambino Gesù con i consigli utili.

Il diabete infantile è chiamato anche diabete di tipo 1, per distinguerlo dal diabete di tipo 2 che colpisce gli adulti. Si tratta di una malattia cronica caratterizzata da iperglicemia, ovvero un aumento dello zucchero (glucosio) nel sangue, a sua volta causata da una carenza di insulina nell’organismo umano. L’insulina è un ormone prodotto da alcune cellule del pancreas e consente l’assorbimento del glucosio nel sangue, svolgendo un ruolo fondamentale nel mantenimento del normale il livello di glicemia. Nel bambini con diabete mellito di tipo 1 la carenza di insulina è assoluta.

Il diabete mellito di tipo 1 ha un’incidenza annua media di 8,1 su 100.000 bambini ogni anno, nell’Italia non insulare. Si presenta con maggior frequenza nelle femmine –con un rapporto di 1 a 5- e nell’isola di Sardegna ha un’incidenza annua 4-5 volte più elevata rispetto alla media nazionale, isole escluse.

Esistono altre forme di diabete che, in misura minore, possono interessare l’età pediatrica:

  • il diabete mellito di tipo 2, tipico dell’età adulta, ma che presenta un’incidenza in aumento anche nei bambini;
  • il MODY (Maturity Onset Diabetes of the Young), forma genetica – familiare;
  • il diabete secondario ad altre patologie (fibrosi cistica, malattie endocrinologiche, etc.) o legato all’assunzione di terapia cortisonica cronica.

La causa del diabete di tipo 1 a non è ancora nota. Esistono ipotesi su cause genetiche, per via della tendenza all’ereditarietà, e ambientali.

È invece conosciuto il meccanismo specifico che porta alla carenza di insulina: si tratta di un processo di autodistruzione delle cellule del pancreas che producono insulina. In particolare, alcune cellule del sistema immunitario, i linfociti, iniziano ad aggredire le cellule del pancreas che producono insulina, fino a distruggerle completamente. Con lo stesso meccanismo che normalmente i linfociti impiegano contro i virus e i batteri che causano le comuni malattie infettive. Questo fa sì che dall’organismo vengono prodotti nel sangue alcuni autoanticorpi diretti contro particelle specifiche del proprio organismo, che sono importanti indicatori di malattia o pre-malattia. Per tali motivi il diabete mellito di tipo 1 viene classificato tra le patologie autoimmuni (alterazioni del sistema immunitario che dà origine a risposte immuni anomale o autoimmuni, dirette contro componenti del proprio organismo).

La carenza assoluta di insulina è incompatibile con la vita. Fondamentali sono la diagnosi precoce e il trattamento insulinico tempestivo.

I sintomi principali di allarme che richiedono consulto medico sono:

– la poliuria, aumento della quantità di urine con aumento della frequenza delle minzioni;
– la polidipsia, sete eccessiva con aumento dell’assunzione di liquidi;
– la polifagia, fame eccessiva con aumento dell’assunzione di cibo;
– il dimagrimento;
– i dolori addominali non riconducibili ad altre patologie.

Diabete nei bambini: i consigli dell’Ospedale Bambino Gesù

Nei bambini, come abbiamo detto, il diabete di tipo 1, caratterizzato dalla carenza assoluta di insulina, è la forma più comune.

Gli esperti del Centro di Diabetologia Pediatrica dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma hanno pubblicato una serie di indicazioni utili sul diabete pediatrico nella guida “A scuola di salute“.

Gestione del diabete nei bambini:

  • Mantenere un buon controllo glicemico
  • Avere un normale sviluppo psicofisico
  • Avere una buona qualità della vita
  • Evitare le complicanze a breve e lungo termine

Autocontrollo

Nei bambini con diabete l’autocontrollo glicemico è fondamentale sia per controllare i livelli di glicemia che per ridurre il rischio di ipo e iperglicemie.

L’autocontrollo glicemico comprende le seguenti azioni:

  • monitoraggio della glicemia
  • interpretazione dei risultati
  • interventi terapeutici per migliorarli

L’acquisizione delle competenze per mettere in atto l’autocontrollo avviene attraverso un percorso educativo specifico, con la guida del team curante.

Con la misurazione della glicemia si regola la dose di insulina. Nei pazienti sottoposti a 4 somministrazioni di insulina al giorno devono controllare la glicemia 5-6 volte al giorno.

La glicemia si controlla:

  • al risveglio
  • prima e dopo i pasti principali
  • prima e dopo l’attività fisica
  • in caso di malattie ricorrenti il monitoraggio deve essere costante.

Le glicemie vanno annotate su un diario, per avere un quadro costante della situazione e dell’andamento glicemico. Annotate anche gli eventi insoliti.

Ogni tre mesi, poi, va ripetuto l’esame della emoglobina glicosilata, ovvero il livello di glucosio trasportato nei globuli rossi. Un valore che va tenuto sotto controllo, perché livelli elevati possono portare complicanze a lungo termine.

Misurazione dei chetoni:

Nelle persone con diabete si producono chetoni quando le cellule consumano grassi per avere energia al posto di zuccheri che non riescono ad assorbire a causa della carenza di insulina. L’elevata presenza di chetoni è pericolosa perché produce acidità all’interno del corpo che causa lo scompenso.

I chetoni si producono in presenza di deficit di insulina o di ipoglicemia.

Il livello di chetoni si misura nel sangue o nelle urine con apposite strisce. L’esame più comune è quello delle urine, che si effettua bagnando strisce che si colorano seguendo una scala. Più il colore aumenta più è alto il livello di chetoni (chetonuria). Il livello dei chetoni va controllato quando si sta male e si ha febbre e/o vomito, quando il livello di glicemia è alto, sopra 300 mg, quando si hanno forti dolori addominali con respiro rapido.

È importante che famiglie e pazienti sappiano effettuare l’autocontrollo della glicemia per poi somministrare la dose corretta di insulina, seguendo questi passaggi:

  • Effettuare il controllo e la lettura della glicemia
  • Interpretare i risultati e prendere decisioni
  • Percepire i collegamenti tra determinati comportamenti (dieta, esercizio fisico) e i risultati della misurazione della glicemia
  • Mettere in atto comportamenti correttivi, farmacologici e non, in risposta ai risultati glicemici.
Materiale per controllo glicemico (A scuola di salute, Bambino Gesù)

Come effettuare il controllo:

  • Lavare le mani
  • Preparare il materiale
  • Inserire la striscia all’interno del glucometro
  • Disinfettare la cute del dito
  • Pungere il polpastrello del dito
  • Asciugare la prima goccia di sangue
  • Avvicinare il dito alla striscia reattiva (già inserita nel glucometro) e la goccia di sangue verrà aspirata
  • Attendere circa 5 secondi e il risultato verrà visualizzato nel glucmetro
  • Riportare il risultato sul diario

Conservare bene e tenere puliti gli strumenti per misurare la glicemia.

Il diario aiuta ad avere un quadro completo dell’andamento della glicemia e dell’insulina somministrata. Vanno annotati non solo i livelli di glicemia, ma anche le dosi di insulina somministrata. Nel diario vanno annotate a che le modifiche allo stato di salute.

La terapia insulinica si esegue iniettando nel sangue la dose stabilita dal medico con una penna apposita (stiloiniettore). L’insulina va conservata in frigo. L’insulina va iniettata nel sottocutaneo, usando un ago nuovo ad ogni puntura. Le parti del corpo dove effettuare l’iniezione sono: addome, braccia, cosce, glutei. Disinfettare la parte prima di iniettare l’insulina. Cambiare la sede dell’iniezione ad ogni puntura. Su addome e braccia l’assorbimento dell’insulina è più veloce.

Indispensabile, poi, è seguire una corretta alimentazione. Con l’alimentazione si può tenere sotto controllo i livelli di glicemia e ridurre il fabbisogno di insulina. L’alimentazione del bambino diabetico va seguita da un nutrizionista.

È sconsigliato l’acquisto di prodotti per diabetici perché la differenza in carboidrati con gli altri prodotti è minima. I prodotti per diabetici, poi, contengono più grassi e sono cari.

Molto importante è l’attività fisica, perché aiuta a migliorare il controllo metabolico. In particolare le attività aerobiche, caratterizzate dalla bassa intensità e dalla durata dello sforzo, aiutando a diminuire la glicemia.

Come prevenire ipo ed iperglicemie durante l’attività fisica:

  • programmare l’attività fisica 2-3 ore dopo la somministrazione di insulina
  • se non è possibile programmarlo ridurre la dose dell’insulina precedente
  • prima dell’esercizio fisico controllare la glicemia e in caso fare uno spuntino a base di carboidrati
  • se l’esercizio è prolungato consumare spuntini anche durante l’attività
  • avere sempre con sé zucchero e bevande zuccherate.

Per avere maggiori informazioni rimandiamo alla guida al diabete dei bambini di A scuola di salute.

Che dire unimamme? Tante sono le regole e le procedure da seguire.

Ricordiamo anche: La salute dei bambini all’asilo nido e alla scuola materna la guida del Bambino Gesù

valeria bellagamba

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