Un bambino di 2 anni è morto a Pavia forse a causa della leucemia fulminante.
Un bambino di 2 anni originario di Mortara è deceduto in soli 3 giorni a causa di una leucemia fulminante.
Il piccolo ha iniziato a mostrare i primi sintomi lunedì sera, poi il piccolo ha perso conoscenza e così i genitori hanno chiamato il pronto soccorso.
Il bambino aveva però iniziato a stare male da sabato scorso, presentando febbre alta, dolori sul corpo e convulsioni.
I genitori pur preoccupati, non l’hanno portato in ospedale curandolo in maniera tradizionale con i rimedi per l’influenza.
Quando il personale di soccorso è arrivato la situazione era già molto grave, il bambino è stato poi trasportato al pronto soccorso del San Matteo.
Purtroppo nel giorno di poche ore la situazione è precipitata e i sanitari, in ospedale, hanno tentato di rianimare il bimbo, ma inutilmente. Il suo cuore ha smesso di battere.
Su questo caso è stata aperta un’inchiesta da parte della Procura di Pavia per accertare le cause della morte, si parla di possibile malasanità, ma anche di una leucemia fulminante.
La leucemia fulminante o promielocitica acuta è un tumore del sangue, se non viene diagnosticata in tempo utile può causare la morte in pochi giorni.
Bisogna sottolineare però che è anche il tumore con il più alto tasso di guarigione, tutto però sta nella diagnosi.
In Italia si registrano circa 200 diagnosi annue di questa malattia e ormai può essere curata nella quasi totalità dei casi grazie alla combinazione dell’acido retinoico (derivato dalla vitamina A) e il triossido di arsenico.
Il triossido di arsenico causa la l’apoptosi (morte cellulare programmata) delle cellule tumorali, l’acido retinoico invece completa il percorso di differenziazione cellulare dei promielociti.
La leucemia acuta viene trattata anche con trasfusione di concentrati piastrinici, plasma fresco congelato ed emoderivati.
Su Fondazione Veronesi sono riportati i sintomi di questa malattia:
Si consiglia di rivolgersi a una struttura con un reparto di ematologia dove per una corretta diagnosi basta mezz’ora.
Le linee guida internazionali raccomandano la diagnosi genetica che consiste nell’individuare, attraverso tecniche di citogenetica e biologia molecolare, l’alterazione dei cromosomi 15 e 17.
I pazienti colpiti da questa leucemia sono portatori di una traslocazione acquisita, non presente dalla nascita, tra i cromosomi 15 e 17. Si ignora però il meccanismo alla base dell’alterazione.
I pazienti con recidiva (il 20-25%) possono ottenere, dopo la seconda remissione completa, di un trattamento di consolidamento con un trapianto di cellule staminali emopoietiche.
Unimamme, cosa ne pensate di questo caso?
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