Una mamma ha torturato e ucciso il figlio insieme al compagno: credevano che fosse gay

Una mamma è stata condannata all’ergastolo per aver torturato e ucciso il figlio di 7 anni.

Un bambino è stato ucciso dalla madre e dal compagno

Pearl Fernandez è una mamma trentaquattrenne che si è macchiata di un crimine imperdonabile, la tortura e l’uccisione di suo figlio di soli 7 anni: Gabriel.

Nei mesi precedenti all’omicidio Pearl e il suo compagno, Isauro Aguirre, hanno ripetutamente seviziato il piccolo Gabriel perché la coppia riteneva che il bambino fosse omosessuale.

Il bambino è stato ripetutamente picchiato, affamato, legato e rinchiuso in un armadio.

A Gabriel è stato spruzzato il peperoncino negli occhi, è stato costretto a mangiare il proprio vomito e frustato.

La coppia gli ha sparato in faccia con una pistola a pallini per poi fare a pezzi il corpo.

Il giudice Judge George G. Lomeli ha dichiarato che la loro condotta è stata orrenda, disumana e a dir poco malvagia.

“Direste che la condotta è stata animalesca ma sarebbe sbagliato perché persino gli animali sanno come prendersi cura dei loro piccoli, alcuni addirittura sarebbero disposti a sacrificare le loro vite per i loro piccoli” ha aggiunto il giudice in un discorso riportato sul Mirror.

I fratelli di Gabriel, Ezequiel, che all’epoca aveva 12 anni e la sorella Virginia che ne aveva 11, hanno testimoniato i maltrattamenti a cui la coppia sottoponeva il bambino.

Ezequiel ha raccontato che il compagno della madre picchiava e prendeva a calci Gabriel, stringendogli il collo finché il piccolo sveniva.

Una volta ha visto Isauro picchiare Gabriel nudo con una fibbia e un giancio di metallo.

Un’altra volta la madre gli ha chiesto di picchiare il fratello ma lui gli ha detto di stendersi e fare finta che lo stesse colpendo.

Virginia ha raccontato che la madre ha picchiato così forte il fratellino da fargli saltare via due denti davanti.

Infine Isauro Aguirre ha picchiato a morte Gabriel il 22 maggio del 2013.

I paramedici hanno testimoniato che non riuscivano a credere a quanto visto quando hanno risposto alla chiamata del 911 secondo cui il bambino era in arresto cardiaco.

Cermak,uno dei soccorritori ha dichiarato: “era incredibile l’ammontare del trauma su quel corpo. Era come se ogni centimetro di quel corpo fosse stato abusato”.

A loro volta i medici hanno aggiunto che il bambino aveva anche il cranio fratturato, costole rotte e ustioni su tutto il corpo, perché la coppia gli spegneva le sigarette addosso.

Per questo terribile delitto il compagno della mamma è stato condannato a morte, mentre la donna ha ricevuto l’ergastolo.

Il compagno della madre aveva negato le torure ma gli investigatori sono riusciti a trovare le prove. C’erano addirittura dei messaggi in cui la coppia parlava di come torturare Gabriele e poi coprire gli abusi.

Leggendo la sentenza il giudice ha augurato alla coppia di svegliarsi nel cuore della notte e di pensare alla torture inflitte al bambino.

“Posso solo desiderare… che il rimorso vi torturi” ha concluso il giudice.

Dopo la sentenza la mamma di Gabriel ha rilasciato questa dichiarazione: “voglio dire che mi dispiace per quanto accaduto. Vorrei che Gabriel fosse vivo. Ogni giorno vorrei aver fatto scelte diverse. Mi dispiace per i miei bambini, vorrei dire loro che gli voglio bene”.

Un pentimento purtroppo tardivo.

Unimamme, cosa ne pensate di una vicenda del genere?

Noi vi lasciamo con la storia di due genitori che tenevano 13 figli incatenati ai letti.

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