Il ginecologo Roberto Guastini ha ringraziato a modo suo l’oncologo Andrea Mambrini che l’anno scorso gli ha salvato la vita.
Ci sono un oncologo e un ginecologo. Sembra l’inizio della classica barzelletta all’italiana e invece no, questa storia, almeno in partenza, non faceva ridere nemmeno un po’ anche se si è conclusa con un – più che – lieto fine.
Tutto comincia l’anno scorso, quando Roberto Guastini, ginecologo del Nuovo Ospedale delle Apuane che nella sua carriera ha già fatto nascere 3.500 bambini, scopre di avere un tumore. La sua vita è in serio pericolo, così come la sua carriera, dato che per mesi Roberto è costretto a stare a casa dal lavoro. Un giorno il suo primario, Antonio Ragusa, gli propone un incontro con un oncologo, tale Andrea Mambrini, che ha ideato una terapia innovativa adatta al tipo di tumore che sta affrontando Roberto.
Roberto e Andrea si incontrano, e insieme riescono a combattere e a battere l’intruso. Nel frattempo, tra loro, nasce una splendida notizia.
Roberto torna finalmente a lavorare, e tra le sue prime pazienti sceglie di seguire Sara, la moglie di Andrea, incinta del loro quinto figlio.
Il 13 giugno è proprio Roberto, finalmente guarito, ad accogliere per primo, tra le sue braccia, il piccolo Carlo, figlio dell’uomo che gli ha salvato la vita.
«E’ stato bellissimo – ha raccontato a La Nazione il neo papà Andrea Mambrini, – le parole non sono sufficienti per descrivere la nascita di Carlo. Ringrazio il reparto e il primario Antonio Ragusa. E cosa dire di Roberto, che ha mantenuto la sua promessa? Sara ed io lo abbracciamo. Quando Carlo potrà capire gli racconteremo chi lo ha fatto venire al mondo».
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