Padre tenta di strozzare il professore del figlio bocciato. Ennesima aggressione ad un insegnante da parte di genitori di studenti.
Ancora insegnanti vittime della furia di genitori che non accettano bocciature o brutti voti ai figli e aggrediscono i docenti nel legittimo esercizio delle loro funzioni. Sono episodi purtroppo sempre più frequenti e sempre più violenti, di cui la cronaca ci ha segnalato diversi casi soprattutto negli ultimi mesi.
Sembra incredibile che certi genitori invece di educare i propri figli a comportarsi bene in classe, ad ascoltare e rispettare gli insegnanti e studiare quando è richiesto, trascurino completamente questi aspetti e poi si arrabbino con gli insegnanti se i figli vanno male a scuola o non si comportano bene. Le reazioni alle volte sono di una violenza impressionante. Questo alle volte dipende dall’ambiente sociale disagiato in cui vivono alcune famiglie, ma non sempre è così.
Alcuni genitori non riconoscono il ruolo educativo dell’insegnante e hanno nei confronti della scuola un approccio “consumistico”, come se la scuola fosse un’azienda fornitrice di servizi nei confronti della quale protestare anche veementemente se non fornisce i servizi attesi. Così capita che si moltiplichino i ricorsi e le cause contro bocciature, brutti voti o voti non sufficientemente alti, come certi genitori si aspettano. Questo accade nelle ipotesi migliori. Nei casi peggiori si ricorre alla violenza, con minacce, aggressioni, percosse. Diversi insegnanti negli ultimi mesi sono finiti in ospedale, anche con lesioni gravi, che hanno richiesto il ricovero in ospedale.
Un altro, gravissimo episodio si è purtroppo verificato in questi giorni in un istituto tecnico di Roma.
Tenta di strozzare il professore del figlio bocciato
Un giovane professore di neanche 24 anni è stato brutalmente aggredito dal padre di un suo allievo, furioso per la bocciatura del figlio. Un fatto gravissimo che avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori, il giovane professore comunque è finito in ospedale.
L’episodio è accaduto nel pomeriggio del 13 giugno 2018 in un istituto tecnico di Roma, l’Itis Di Vittorio Lattanzio di via Teano, sulla Prenestina. I genitori di uno studente del primo anno erano stati convocati dalla scuola per ricevere la comunicazione della bocciatura del figlio, che aveva concluso l’anno con voti non sufficienti per la promozione.
Già durante l’anno scolastico, i docenti avevano avvertito la famiglia che il loro figlio aveva problemi di rendimento. I voti erano stati regolarmente segnati sul registro elettronico e i genitori avrebbero dovuto saperlo. Quando davanti al collegio di insegnanti, la professoressa di disegno ha che il ragazzi avrebbe dovuto ripetere l’anno, i genitori hanno dato in escandescenza: si sono alzati in piedi e si sono messi a urlare e ad insultare gli insegnanti, poi sono passati alle mani.
Il dirigente scolastico, che era presente, ha provato ad allontanarsi, ma il padre del ragazzo bocciato ha tentato di colpirlo alle spalle. È stato in quel momento che il giovane professore, assistente tecnico del laboratorio di disegno al primo anno di insegnamento, è intervenuto in difesa del preside, è riuscito a spostarlo, ma si è preso un pugno in faccia. Il padre dello studente si è scagliato su di lui, prendendolo a pugni e calci, fino a quando il giovane professore è caduto a terra. Il genitore però non si è fermato, si è buttato sopra di lui e gli ha messo le mani al collo, tentando di strozzarlo. Gli altri insegnanti che hanno assistito alla scena, sotto shock, hanno raccontato che il giovane professore non riusciva a liberarsi, finché il padre violento non è stato fermato.
Il professore è stato portato in ospedale in ambulanza ed è stato ricoverato in osservazione. Ha riportato un trauma cranico, un trauma alla schiena e un principio di soffocamento.
Dalla scuola hanno spiegato che la famiglia del ragazzo bocciato è “problematica”. Forse un eufemismo per indicare una situazione di degrado. L’episodio è stato raccontato dall’edizione di Roma di Repubblica.
L’auspicio, ora, è che il padre che ha tentato di strozzare l’insegnante del figlio riceva la punizione che merita, perché un episodio del genere è inaccettabile.
Pochi giorni fa un’altra aggressione si era consumata ai danni di una professoressa d’inglese a Caselle, in provincia di Padova. L’insegnante aveva dato 4 ad un suo studente di prima media dopo un’interrogazione orale e la madre furiosa per il voto è andata a cercare l’insegnante, l’ha aggredita rompendole il setto nasale dopo averla spintonata per le scale. Alla fine dell’anno scolastico il ragazzino è stato bocciato e la madre ha fatto ricorso in tribunale. La donna ha tentato anche di presentare delle scuse alla professoressa che aveva aggredito, ammettendo di aver sbagliato, ma ha sottolineato la “mancata comprensione” e ha continuato a far valere le proprie ragioni. Il figlio, infatti, svolge una carriera sportiva da professionista che lo costringe a lunghe assenze per partecipare alle gare. La madre ha reclamato il diritto per il figlio di poter seguire un programma di studi personalizzato e ha spiegato di aver perso la pazienza quando l’insegnante si è rifiutata di interrogare nuovamente suo figlio dopo avergli dato un 4 nell’interrogazione precedente. La situazione particolare del ragazzo non giustifica in nessun modo la violenza.
Che ne pensate unimamme? Come vi comportate quando a scuola i vostri figli prendono brutti voti o vengono rimproverati?
Vi ricordiamo il nostro articolo: Prof. accoltellata da un alunno torna a scuola: “l’ho fatto per i miei studenti”
Un bell’intervento del giornalista Franco di Mare su insegnanti aggrediti, famiglie, studenti ed educazione