Le maestre dell’asilo Albero Azzurro chiudevano i bambini in una stanza al buio.
Abusi all’asilo di Grosseto: come è finita
Unimamma, forse ricorderete la vicenda dei maltrattamenti subiti dai piccoli ospiti dell’asilo dell’Albero Azzurro.
Le telecamere avevano inchiodato 3 maestre, ora però emergono altri particolari sui sistemi di punizione introdotti dalle insegnanti che abusavano dei bambini.
Quando un bambino piangeva la titolare lo afferrava, strattonandolo e lo rinchiudeva in una stanza, al buio, accompagnato da offese gratuite e schiaffi.
Tutte e 4 le maestre, comprese le due titolari, sono state condannate.
Alle titolari:
- Azzurra Marzocchi e
- Manuela Seggiani
sono stati dati 2 anni, mentre alle altre educatrici:
- Costanza Mori
- Alessia Berti
è stato dato 1 anno e mezzo.
Tutte, invece, sono state assolte per il reato di abbandono di minore.
Il Gip ha riportato che il metodo dell’Asilo Albero Azzurro di Grosseto è venuto alla luce grazie alla testimonianza di 2 maestre che lavoravano nella struttura.
Le intercettazioni invece sono state attivate un anno e mezzo prima del blitz delle forze di polizia.
Il giudice ha evidenziato che i metodi educativi consistevano in urla, piccoli buffetti per rafforzare il comando, ma anche in cibo infilato in bocca a forza.
Nell’asilo quindi vigeva un approccio molto aggressivo, soprattutto quando i bambini facevano i capricci o durante i pasti.
Questo tipo di comportamento veniva perpetrato dalle titolari e applicato poi anche dalle co imputate.
Secondo il gip Mezzaluna si è trattato di un quadro esaustivo. Per la quantificazione della pena si è tenuto conto del ruolo diverso delle titolari rispetto alle educatrici che venivano quindi spinte ad imitare le condotte autoritarie delle superiori.
Inoltre le maestre sono state anche condannate a risarcire economicamente le loro vittime.
Unimamme, voi cosa ne pensate dell‘esito di questa vicenda raccontata su La Nazione?
Le pene vi sembrano appropriate?