Partita una raccolta fondi per aiutare i bambini separati dai genitori al confine con l’America.
Ormai è diventato virale il filmato della giornalista Rachel Maddow che è scoppiata in lacrime mentre leggeva le disposizioni dell’amministrazione Trump nei confronti dei bambini migranti che, come ricorderete, vengono separati dai genitori e rinchiusi nelle gabbie.
La giornalista, troppo commossa, non è riuscita a terminare la lettura della notizia e ha dovuto passare la linea a un collega.
Questo video ci ricorda che attualmente, una coppia delle Silicon Valley ha dato inizio a una poderosa raccolta fondi che ha già raggiunto i 10 milioni di dollari per aiutare questi bambini a ricongiungersi con i genitori. Inizialmente desideravano mettere insieme il denaro necessario per pagare la cauzione per un genitore detenuto.
Charlotte e Dave Willner hanno una figlia di 2 anni e sono rimasti particolarmente colpiti dalle immagini diffuse di recente che vedevano una bambina piccola piangere ai piedi della mamma e di un agente.
“Questi non sono bambini di cui non ci dobbiamo occupare” ha dichiarato Charlotte su East Bay Time “quando guardiamo i volti di questi bambini non possiamo fare a meno di vedere i volti dei nostri figli”.
La campagna è partita sabato scorso per raccogliere denaro da devolvere a un fondo legale no profit in Texas Raices e in pochissimo tempo ha raccolto 5 milioni di dollari.
Questa è diventata la più grande campagna singola su Facebook. Anche Mark Zuckerberg e il coo Sheryl Sandberg hanno donato un certo ammontare di denaro alla causa.
I soldi donati a RAICES (The Refugee and Immigrant Center for Education and Legal Services) verranno spesi su due fronti: rappresentazione legale, patrocinio, un progetto educativo che aspirano ad offrire rappresentazione legale universale per il rilascio dei minori non accompagnati in Texas.
L’anno scorso il 76% dei bambini nei tribunali dell’immigrazione in Texas non erano rappresentati.
Quindi i soldi andranno agli avvocati che li useranno per aiutare persone che altrimenti si troverebbero nella morsa di un sistema che non riescono a comprendere.
Inoltre RAICES si impegnerà attivamente per la riunificazione delle famiglie degli immigrati.
Esiste infatti un modo per aiutare queste persone che non prevede un atto del congresso.
Si paga la cauzione a un immigrato e questo viene rilasciato, così i bambini possono ricongiungersi con i genitori.
Raramente gli immigrati hanno questa disponibilità economica.
Infatti la cauzione ammonta solitamente a non meno di 1500 dollari, spesso poi è molto vicina a 5 mila o 10 mila dollari, persino di più.
La cauzione verrà ripagata quando la persona si presentetà all’udienza per il suo caso.
Il fondo della cauzione quindi non va perso ma viene riciclato.
“Non riesco a trovare parole migliori per esprimere il fatto che sono sbalordita e incredibilmente grata, perché i fondi raccolti ci aiuteranno a svolgere molto lavoro” ha dichiarato Jenny Hixon, direttore educativo della no profit.
Stando agli ultimi aggiornamenti il Presidente Donald Trump ha promesso di firmare presto un decreto esecutivo per tenere insieme le famiglie, ma nel frattempo migliaia di bambini sono ancora separati delle loro mamme e dai papà.
Unimamme,voi cosa ne pensate di questa raccolta fondi di cui si parla su Slate?
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