Leucemia linfoblastica acuta nei bambini: le possibili cause secondo gli esperti
In un nuovo studio scientifico gli esperti hanno scoperto le possibili cause della leucemia nell’infanzia. La leucemia una delle forme di tumore più frequenti nei bambini ed è di due tipi:
La prima forma di leucemia è quella più comune, con la più alta incidenza nei bambini di età compresa tra 0 e 4 anni. Si presenta comunemente con
La leucemia linfoblastica acuta è cresciuta in frequenza negli ultimi decenni e si manifesta soprattutto nel mondo sviluppato. Secondo alcuni scienziati, la leucemia nell’infanzia potrebbe essere una risposta rara ad un’infezione comune, secondo altri, invece, potrebbe essere causata da una esposizione ai campi elettromagnetici, alle linee elettriche o all’inquinamento.
Per fortuna, grazie alle scoperte scientifiche e alle nuove cure le percentuali di guarigione sono cresciute enormemente, ma alcuni bambini purtroppo muoiono ancora di leucemia. I ricercatori, quindi, sono impegnati nel trovare cure sempre più efficaci, a partire dalle cause della malattia.
Esistono diverse teorie sulle cause della leucemia linfoblastica acuta nei bambini. Secondo una, i cambiamenti genetici avverrebbero nelle cellule del midollo osseo prima della nascita e una successiva infezione potrebbe innescare quei cambiamenti che danno origine alla leucemia. Tuttavia non esiste ancora un collegamento dimostrato con un’infezione specifica. I bambini con sindrome di Down hanno una maggiore incidenza di leucemia, così come i gemelli identici in cui un bambino è affetto, ma non vi è un aumento del rischio nei fratelli. Ha spiegato Donna Lancaster, consulente di oncologia pediatrica al Royal Marsden NHS Foundation Trust del Regno Unito.
Il trattamento della leucemia infantile oggi ha elevate percentuali di successo in oltre il 90% dei bambini con la leucemia linfoblastica acuta e nel 70% di quelli con la leucemia mieloide acuta, che sopravvivono fino all’età adulta.
Il Royal Marsden sta sperimentando nuove terapie più mirate, in collaborazione con altri centri nel Regno Unito e in Europa, per quei bambini che non rispondono alle cure convenzionali.
Uno studio, che è una revisione di studi precedenti condotta dal professor Mel Greaves del Centre for Evolution and Cancer, The Institute of Cancer Research di Londra e pubblicata su Nature Reviews Cancer, potrebbe aver scoperto le possibili cause della leucemia linfoblastica acuta infantile, suggerendo che l’esposizione precoce alle infezioni può essere utile in alcuni bambini con una predisposizione genetica alla leucemia infantile. Si tratta comunque di una scoperta che richiede ancora ulteriori indagini. Inoltre, qualsiasi esposizione dei bambini alle infezioni deve essere bilanciata con il rischio di infezione. “In futuro – ha spiegato Donna Lancaster -, potrebbero esserci modi per sviluppare un’immunizzazione che imita questo processo per prevenire lo sviluppo della leucemia“.
In decenni di ricerche, il Professor Greaves ha dimostrato che la leucemia linfoblastica acuta è causata molto probabilmente da una risposta abnorme alle infezioni nei bambini che sono già a rischio.
Le cure per la leucemia infantile non hanno sempre successo e anche quando lo hanno possono causare gravi effetti collaterali a breve e lungo termine. Pertanto l’impegno dei ricercatori nel trovare nuove cure più leggere è importante. L’obiettivo è quello di fermare la malattia prima che si sviluppi. Certamente non è facile, si tratta di un progetto ambizioso che richiederà ancora lunghe ricerche in laboratorio.
Nel comunicare le possibili cause della leucemia linfoblastica acuta, gli studiosi avvertono le famiglie di non allarmarsi, perché la leucemia è piuttosto rara e colpisce solo un bambino su 2 mila. Se lo sviluppo di un sistema immunitario forte nei primi anni di vita può ridurre leggermente i rischi, al momento non si può fare nulla per prevenire in modo definitivo la leucemia infantile. Inoltre, esistono altri elementi che influenzano lo sviluppo della malattia, compreso il caso.
Secondo gli studi del prof. Greaves, la prima mutazione di molte se non tutte le leucemie infantili si verifica in una cellula del nascituro. Il professore e altri hanno anche dimostrato che si tratta di una minoranza di individui che ricevono un tale colpo che provoca la leucemia, quindi altri eventi attivanti devono verificarsi dopo la nascita.
Il prof. Greaves si è concentrato su un sottotipo di leucemia chiamato leucemia linfoblastica acuta da precursori delle cellule B (LLA-B ) e ha fornito la spiegazione secondo cui le esposizioni precoci a infezioni comuni proteggono dalla malattia, mentre una diminuita esposizione alle infezioni nelle prime fasi della vita aumenta i rischi di infezioni successive che provocano la malattia. Questa comprensione delle origini della malattia fornisce informazioni su possibili strategie future per la prevenzione della leucemia.
L’obiettivo degli studi è quello di capire come si manifesta il tumore del sangue chiamato leucemia linfoblastica acuta a cellule B nell’infanzia. Secondo il prof. Greaves l’aumento dell’incidenza di questo tumore dell’infanzia nelle società sviluppate potrebbe essere una conseguenza inattesa del nostro vivere più pulito. Secondo Greaves l’esposizione agli agenti infettivi nelle prime fasi della vita protegge dalla malattia, mentre l’esposizione ritardata alle infezioni può portare allo sviluppo di malattie.
Comunque, è importante sottolineare che meno dell’1% dei bambini che hanno una predisposizione genetica descritta negli studi svilupperà la leucemia linfoblastica acuta. La malattia è rara e ancora non si conosce se c’è qualcosa che può essere fatto per prevenirla, sia da parte dei medici che dai genitori.
Questi studi, comunque, costituiscono un punto di partenza importante per capire la leucemia infantile e le sue origini. Su Science Media Centre diversi esperti descrivono i risultati della ricerca e le sue implicazioni.
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