L’atleta Filippo Tortu ha fatto 9’99 sui cento metri piani, battendo il record di Pietro Mennea.
Filippo Tortu ha compiuto da poco 20 anni ma è già detentore di un record: ha corso 100 metri in novecentonovantanove centesimi di secondo.
Si tratta del record italiano che lo vede scalzare dal podio il grande Pietro Mennea. Si è trattato di un’impresa straordinaria che il giovane atleta ha voluto condividere con il padre, suo allenatore.
“Senza papà non sarei qui. Il risultato di Madrid, più che per me, è la ricompensa del suo impegno. È stato criticato per come mi allena, ha sfidato tutti a testa alta. Molti dell’ambiente pensavano che nello sprint potesse funzionare solo il metodo degli Anni 80, invece no. Non esiste una sola verità, ne esistono tante: i risultati gli stanno dando ragione”.
Salvino Tortu, padre di Filippo, parla del suo metodo.
Il figlio solleva carichi moderati, 80 chili sono un limite non superato, esegue poi ripetizioni ad altissima velocità, a volte solo col bilanciere. In palestra Filippo viene seguito da un preparatore molto competente, perché come sostiene papà Salvino “un allenatore deve circondarsi di persone più in gamba di lui. Se pensa di essere il più bravo e di poter seguire tutto sbaglia di grosso”.
Le teorie di Tortu sono state presentate in alcuni convegni e se da una parte sono state accolte con grande entusiasmo, dall’altra hanno lasciato perplessi altri addetti ai lavori.
Filippo Tortu, per chi non lo sapesse, non solo ha superato il record di Mennea ma è diventato anche il terzo bianco della storia, dopo Christophe Lemaitre e Ramil Guliyev ad abbattere il muro dei 10”.
L’impresa è ancora più straordinaria se si considera che questo fenomeno delle Fiamme Gialle un’ora prima del record aveva vinto la sua batteria in 10’04 con vento contrario, terza prestazione italiana di sempre.
Tortu ha coltivato il sogno di scendere sotto i 10′. “Sapevo che qui avrei potuto farcela. Grazie a tutti quelli che mi hanno sostenuto e seguito”.
Il primato di Mennea è rimasto imbattuto per 14 anni e 171 giorni, ma ora questo atleta punta sui 200 metri. Nel frattempo Tortu ha un altro messaggio per tutti noi:
“Corro per la mia gioia e per la gioia delle persone che mi vogliono bene. Corro con lo spirito di Berruti: divertirmi. E, se posso, vincere”.
Unimamme, cosa ne pensate dell’esempio di Filippo Tortu per i più giovani, come si legge su Il Corriere?
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