Una mamma si è suicidata in ospedale dopo la nascita del figlio.
Antonietta Corinto era una ventiseienne neomamma che purtroppo ha concluso la sua giovane vita con un gesto estremo ed irrevocabile.
La donna aveva dato alla luce il suo piccolo venerdì scorso, presso l’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno.
La donna aveva celebrato l’evento con un messaggio su Facebook, in cui accennava però a una situazione difficile.
“La vita a volte ti mette a dura prova ma io e te come facciamo da tanti anni insieme, tenendoci mano nella mano, affrontiamo tutto con coraggio e andiamo avanti…sfidando ogni ostacolo! Oggi siamo diventati genitori, la vita ci ha premiato e i miracoli esistono. Benvenuto al mondo piccolo scricciolo di mamma e papà””.
Erano da poco passate le 9 di mattina quando la donna si è recata nel reparto di Terapia Intenstiva Neonatale per allattare il neonato. Subito dopo ha aperto la finestra del ballatoio per gettarsi nel vuoto dal sesto piano del reparto.
La mamma si è schiantata al suolo in una zona interna dell’ospedale.
Pare che non sia morta sul colpo, tanto che ci sono stati dei tentativi di rianimazione, il suo cuore però ha smesso di battere dopo pochi minuti.
I medici e gli infermieri presenti sono rimasti sotto shock.
Anche le persone che la conoscevano sono rimaste sconvolte.
“Quanto accaduto stamattina al “Ruggi” ci deve imporre una seria riflessione sul tema della sicurezza a 360 gradi: dalle infrastrutture, agli strumenti professionali fino alla tutela dei pazienti” ha dichiarato Mario Polichetti, segretario della Fials provinciale “non si può morire sotto gli sguardi indifferenti di tutti. Su quel decesso l’intera società è responsabile, nessuno escluso. Al “Ruggi” si poteva fare qualcosa di più? La risposta è sì? Cosa? Su questo forse nessuno ha il dogma preciso, ma se viene meno il confronto nemmeno si potrà arrivare a una soluzione dove vinca il buonsenso”.
Secondo le prime ipotesi la donna avrebbe deciso il suicidio a causa della depressione post partum.
Unimamme, cosa ne pensate di questa tragica vicenda? Possibile che nessuno si era accorto di come stava questa neomamma? E’ giusto riflettere su ciò che si poteva fare, sia da parte dei sanitari che dei famigliari, per evitare storie simili. La fase del puerperio è in generale una fase delicata, ancor di più se il bambino è per qualche motivo trattenuto in ospedale, capire questo potrebbe aiutare ed intervenire aiutandole mamme.
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