Un bambino di 5 anni attaccato ai macchinari per sopravvivere è stato ucciso quando hanno staccato la corrente elettrica.
Valentino Ladislao era un bambino di soli 5 anni affetto da paralisi cerebrale e residente a a Lomas de Zamora (Buenos Aires) in Argentina, rimasto vittima di un orribile incidente.
L’agenzia che eroga l’elettricità, l’Edesur, ha deciso di sospendere la disponibilità alla famiglia di Valentino, perché morosa.
Erano infatti rimasti indietro di 60 mila pesos (2 mila Euro) perché non riuscivano a pagare.
Il piccolo Valentino era affetto da paralisi cerebrale a seguito di un incidente domestico. Una scheggia di vetro gli aveva trafitto il petto quando la sorella aveva dato un calcio a una finestra.
La corrente elettrica era tornata dopo 14 ore ma purtroppo troppo tardi per Valentino, che è morto.
“Non era la prima volta che ci staccavano la luce per ore: le altre volte era riuscito a sopravvivere, questa volta no. Avrei dovuto portarlo in ospedale, ma aveva un principio di bronchite e non volevo farlo uscire di casa. Ho sbagliato anch’io, credevo che l’ossigeno bastasse per farlo sopravvivere” ha dichiarato, disperata, la mamma.
La donna ha anche assicurato di aver chiamato più volte la compagnia elettrica Edesur. Utilizzando il suo numero cliente le hanno detto che non potevano darle informazioni a causa della sua situazione. La donna ha provato anche a chiamare col numero cliente della nonna, di uno zio, del vicino, ma inutilmente.
“Avevo avvertito che aveva un figlio elettrodipendente, che senza luce avrebbe potuto morire” ribadisce la donna “i medici mi hanno sempre detto che dovevo spostarlo e portarlo in ospedale solo in situazioni estreme per evitare infezioni nosocomiali, aveva un tubo dell’ossigeno, che non è lo stesso del concentratore, ma ho pensato che con quello avrebbe potuto passare le ore senza luce”.
Da parte sua la Edesur risponde che non sapeva che Valentino fosse elettrodipendente e che l’interruzione era in programma nella zona.
In teoria la luce sarebbe dovuta tornare alle 19 ma non è stato così, a quel punto hanno provato ad accendere un gruppo elettrogeno di riserva, ma ci sono riusciti solo alle 20.40.
Purtroppo era tardi perché alle 21.10 il piccolo ha smesso di respirare.
In ospedale i medici hanno accertato il decesso per arresto cardio respiratorio.
“ll nome del bimbo non era sul registro nazionale delle persone che hanno bisogno di macchinari e l’interruzione era programmata a causa di alcuni lavori nella zona, non abbiamo tolto la corrente per la morosità di quell’utenza” dichiarano da Edesur.
Ora però Maurizio Stefanizzi, papà di un bimbo elettrodipendente e membro della Asociación Argentina de Electrodependientes sostiene che stanno attendendo i risultati dell’autopsia per iniziare azioni legali.
“Manifesteremo anche davanti alla sede centrale della Edesur”.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questa vicenda di cui si parla su Clarin?
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