Il trapianto di utero tra gemelle: il primo caso al mondo che ha permesso a una donna di diventare mamma.
Sembra di parlare di fantascienza ma è successo a Bologna: un bambino è nato dopo essere stato concepito grazie al trapianto di utero tra gemelle. La mamma infatti era nata senza utero, per una malformazione congenita e la seconda, già mamma di 3 figli, ha deciso di donare alla gemella la possibilità di diventare mamma.
L’intervento è avvenuto al Policlinico S. Orsola di Bologna: un’equipe internazionale ha infatti permesso a un bambino di 2 kg e 970 grammi di nascere tramite parto cesareo. Sia la mamma che il bambino stanno bene.
Questa mamma di origine serbe, ma che risiede in Italia, ha ricevuto un grande gesto di amore dalla gemella omozigote. Il trapianto è stato reso possibile grazie a professionisti di fama mondiali:
- Mats Brannstrom, direttore della clinica Stockholm IVF e pioniere di questa tecnica di trapianto
- Milan Milenkovic
- Mirorslay Djordjevic
- Stefan Tullus, direttore della Divisione Trapianti del Brigham and Women’s Hospedal presso la Harvard Medical School.
In totale l’operazione di trapianto di utero è durata 15 ore: 10 ore per l’espianto è durato 10 ore, 5 ore per il trapianto.
Successivamente al trapianto di utero, la donna si è sottoposta a un trattamento di procreazione assistite utilizzando un embrione crioconservato della coppia.
“Quella di oggi è una pietra miliare sia nel campo della medicina della riproduzione che in quello dei trapianti … questo successo si aggiunge a quelli già ottenuti nei trapianti madre-figlia in cui abbiamo una percentuale di bambini nati dell’85%” ha dichiarato Brannstrom.
Tullus ha invece dichiarato: “Siamo davanti a una procedura unica nel suo genere, poiché non solo è stato coinvolto un gruppo internazionale di specialisti, ma anche per il grande altruismo della scelta della sorella della paziente di donarle il proprio utero“.
Questo è il primo caso al mondo di trapianto di utero tra gemelle omozigoti: il vantaggio è consistito nel non aver dovuto effettuare una terapia immunosoppressiva, perché il patrimonio genetico delle due donne è identico.
Il tutto è costato circa 5o mila euro, si legge su Bologna Today che ha seguito la conferenza stampa.
Gianaroli, direttore scientifico del Sismer di Bologna e che ha seguito la donna durante la gravidanza, ha spiegato che “Questo incredibile risultato è frutto della combinazione di alcune delle più sofisticate tecniche chirurgiche e delle importanti innovazioni tecnologiche nel campo della procreazione assistita, che oggi permettono di offrire soluzioni anche a casi di infertilità e sterilità fino a ora considerati senza speranza, se non ricorrendo alla maternità surrogata, tecnica peraltro vietata in molti Paesi“.
E voi unimamme che ne pensate? Vedete anche voi il trapianto di utero come sostituto della maternità surrogata?