Allarme morbillo in Europa: boom di casi in Italia nel 2017.
Preoccupano i casi di morbillo in Europa, che nell’ultimo anno hanno avuto un vero e proprio boom e l’epidemia continua circolare e mietere vittime. Tra i Paesi con il più alto numero di casi c’è l’Italia, che si conferma purtroppo anche tra gli ultimi in Europa nelle vaccinazioni. Un’analisi dei dati di Ecdc e Ocse.
Il 2017 ha visto una vera e propria esplosione del morbillo in Europa, con l’Italia tra i Paesi con il maggior numero di casi, preceduta solo dalla Romania.
Le epidemie di morbillo sono cicliche e l’Italia, insieme ad altri Paesi europei si è fatta trovare impreparata, a causa del numero di vaccinazioni troppo basso. Le persone che si sono ammalate di morbillo nel nostro Paese, infatti, nelle quasi totalità dei casi erano non vaccinate o vaccinate in modo incompleto.
Secondo i dati dell’Ecdc, European Centre for Disease Prevention and Control, riportati nel bollettino di febbraio 2018 per il periodo gennaio – dicembre 2017, i casi di morbillo in Europa sono stati 14.451 lo scorso anno. Di questi, 13.610 casi di cui era noto lo stato vaccinale, l’87% non era vaccinato, l’8% aveva ricevuto una sola dose di vaccino, il 3% era vaccinato con con due dosi o più e il 2% era vaccinato ma non è conosciuto il numero delle dosi. Su tutti i casi, il 6% aveva uno stato vaccinale non conosciuto. La proporzione dei casi con stato vaccinale sconosciuto era più elevata negli adulti tra i 25 e i 29 anni.
L’Italia è stata lo scorso anno uno dei Paesi con il più elevato numero di casi di morbillo, preceduta solo dalla Romania. Una situazione preoccupante, che fa sì che l’epidemia di morbillo continui ancora nel nostro Paese, anche con morti.
Nell’Unione europea il record di casi di morbillo nel 2017 è stato registrato in Romania, con 5.560 casi, a seguire l’Italia, con 5.004 casi, 4 dei quali mortali, la Grecia con 967, la Germania con 929 e poi la Francia con 518 casi.
Il boom dei contagi si comprende bene mettendo a confronto i dati del 2017 con quelli dell’anno precedente: nel 2016 in Europa sono stati registrati complessivamente 3.767 casi di morbillo: al primo posto la Romania, con 1.576 casi di contagio, dall’Italia con 843 casi, la Germania con 323 e la in Francia con 79.
Il morbillo continua a diffondersi in tutta Europa – spiega l’Ecdc nel bollettino- poiché la copertura vaccinale in molti Paesi europei è ancora troppo bassa. Nel biennio 2015-2016 la copertura vaccinale in Europa per la seconda dose di vaccino era inferiore al 95% in 20 Paesi su 27. Se si vuole eliminare la malattia, le percentuali di copertura vaccinale per i bambini, a cui sono rivolti programmi di vaccinazione di routine, dovrebbero aumentare ed essere sostenute in diversi Paesi, poiché la copertura vaccinale della seconda deve raggiungere almeno il 95% per interrompere la malattia.
Ricordiamo anche il rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sui casi di morbillo in Europa nel 2017.
Abbiamo visto sopra le basse coperture vaccinali in Europa che hanno consentito la circolazione del morbillo nell’ultimo anno. In questa poco edificante situazione, l’Italia è fanalino di coda in Europa, come mostrano i dati Ocse, pubblicati lo scorso febbraio, sulle vaccinazioni infantili, che vi mostriamo nel grafico qui sotto.
L’Italia nel 2017 aveva una copertura vaccinale contro difterite, tetano e pertosse attestata al 94%. Per il vaccino contro il morbillo la copertura nel 2017 è stata del 92%. Siamo sotto la soglia ottimale del 95%, ma le coperture vaccinali negli ultimi tempi sono tornate a crescere lentamente, anche per merito della legge Lorenzin 119/2017 sull’obbligo vaccinale.
In Italia le coperture vaccinali contro il morbillo sono purtroppo ancora troppo basse. Serve maggiore impegno da parte di tutti affinché i genitori capiscano l’importanza di vaccinare i figli contro questa grave malattia, da non sottovalutare. Solo una copertura vaccinale al 95% impedirà al virus di circolare, proteggendo tutti dal contagio, anche chi non può ancora vaccinarsi o non può farlo perché immunodepresso.
Nel frattempo l’Italia è finita nel mirino degli inglesi, accusata di aver alimentato la diffusione del morbillo Nel Regno Unito. In queste settimane, infatti, in Inghilterra è esplosa un’epidemia di morbillo con 729 casi di contagio nel 2018, finora. L’anno scorso erano stati 274, meno della metà. Le autorità sanitarie hanno sostenuto che il morbillo sia stato importato da turisti britannici di rientro a casa dai loro viaggi nell’Europa continentale e in particolare in Italia, dove l’anno scorso si sono verificati oltre 5.000 casi di morbillo.
L’allarme lo ha lanciato il Public Health England (Phe), l’agenzia esecutiva del Ministero della Salute britannico, che ha parlato di “incidente nazionale” a proposito dell’aumento dei casi morbillo. I medici inglesi hanno affermato che i casi di morbillo nel Regno Unito dipendono soprattutto da “importazioni dall’Europa” e quindi avvisano i vacanzieri diretti in Romania, Francia, Grecia e Italia.
Poi dà la colpa all’attuale governo italiano perché vuole cancellare l’obbligo sui vaccini per i bambini e ragazzi da 0 a 16 anni. Ma nel Regno Unito l’obbligo vaccinale non c’è, perché si preferisce che le famiglie aderiscano alle vaccinazioni in modo volontario, dopo essere state adeguatamente informate. Quindi non ha molto senso prendersela con gli italiani se l’obbligo non c’è nemmeno a casa propria.
Che ne pensate unimamme? Avete fatto vaccinare i vostri figli?
Ricordiamo, infine, alle mamme e ai papà che entro il termine del 10 luglio, fissato dalla Legge Lorenzin per la presentazione a scuola della certificazione dell’avvenuta vaccinazione per iscriversi al nuovo anno scolastico, sarà sufficiente presentare un’autocertificazione. L’obiettivo ha spiegato la ministra della Salute Grillo è quello di “alleggerire gli oneri” per le famiglie. Inoltre il termine del 10 luglio non sarà perentorio. Nel frattempo Grillo ha annunciato anche una legge di modifica dell’obbligo vaccinale.
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