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Violenza assistita: migliaia i bambini vittime (VIDEO)

Published by
Maria Sole Bosaia

Le stime di Save the Children sulla violenza assistita.

Violenza assistita: i danni ai bambini

Secondo le stime di Save the Children in Italia 427 mila bambini hanno assistito a violenza in casa.

La violenza assistita è stata definita dal Cismai (Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso dell’Infanzia) come l’esperienza, da parte del bambino, di qualsiasi forma di maltrattamento che si compie attraverso anni di violenza fisica, verbale, sessuale, economica e psicologica su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative.

Come accennato sono 427 mila i bambini dal 2009 al 2012 hanno subito episodi simili tra le mure di casa.

La violenza domestica, indiretta o indiretta, ha su bambini e adolescenti degli effetti dal punto di vista:

  • fisico: il bambino, sottoposto a stress, può manifestare deficit nella crescita in statura, ritardi nello sviluppo psicomotorio e deficit visivi
  • cognitivo: danneggia lo sviluppo neuro cognitivo del bambino con effetti negativi sull’autostima, sull’empatia e le competenze intellettive
  • comportamentale: la paura, il senso di colpa per non essere l’oggetto della violenza, la tristezza e la rabbia hanno conseguenze sui bimbi. Possono insorgere ansia, maggiore impulsività, alienazione e difficoltà di concentrazione. Nel lungo periodo possono sorgere depressione, disturbi del sonno e dell’alimentazione
  • capacità di socializzazione: viene influenzata la capacità di stringere legami sociali.

Se si assiste a questo tipo di violenza:

  • bisogna mantenere rapporti con amici e parenti che possono aiutare
  • rivolgersi a centri anti violenza o telefonare il numero anti violenza/ stalking 1522

Se si è testimoni involontari di violenza assistita:

  • avvicinate l’argomento con discrezione, suggerite alla vittima di rivolgersi a servizi specializzati o centri antiviolenza

A seconda dei casi cercate di approfondire con alcune figure di riferimento del minore per capire la situazione famigliare.

Infine insegnanti e personale sanitario in servizio nei presidi pubblici e gli operatori dei servizi pubblici hanno l’obbligo di segnalare le violenze alla autorità competenti.

Per sensibilizzare circa la violenza assistita Save the Children ha diffuso un dossier con elaborazioni fornite dall’Istat, nel quale si leggono preoccupanti dati:

  • tra le donne che hanno subito qualche forma di violenza 1/10 ha temuto per la sua vita e quella dei propri figli,
  • nel 48,7% dei casi i bambini hanno assistito
  • in più di 1 caso su 10 le donne hanno dichiarato che i figli sono stati a loro volta vittime della violenza
  • le mamma vittima di violenza, in Italia, sono 1,4 milioni, ma solo una piccola parte è consapevole degli abusi subiti
  • 1/3 è stata vittima di maltrattamenti anche durante la gravidanza
  • nel 97% le donne sono sposate
  • nel 71% sono italiane
  • nel 41% tra i 30 e i 49 anni
  • nel 40% dei casi sono casalinghe
  • in 4 casi su 10 hanno il diploma superiore
  • 550 mila donne vittime di violenza domestica non denunciano o si rivolgono a medici che nel 57% dei casi non considerano la violenza subita come reato

Ci sono poi 455 donne che non vivono più sotto lo stesso tetto del partner violento e i cui figli hanno assistito a violenza:

  • 7 su 10 sono separate o divorziate
  • 8 su 10 sono italiane
  • nel 42% hanno tra i 30 e i 49 anni
  • più di 1 su 3 è dirigente, impiegata, ecc…
  • il 46% ha il diploma superiore

Di tutte le donne che hanno subito violenza domestica (1,6 milioni) solo il 7% è consapevole del reato.

  • nel 75% sono anche madri e sono state vittime di evidenti violenze fisiche
  • nell’81% hanno riportato ferite
  • in più del 19% il partner aveva un’arma
  • oltre il 43% era sotto l’effetto di alcool o sostanze stupefacenti
  • 1 donna su 4 ha dovuto ricorrere ai medicinali per i danni subiti dai maltrattamenti
  • 2/5 sono andate in terapia psicologica
  • 1 su 5 ha pensato al suicidio e altre forme di autolesionismo o non è andata al lavoro
  • il 35% ha avuto difficoltà nella gestione dei figli
  • il 70% ha sviluppato ansia
  • il 65% ha avuto disturbi dell’alimentazione

Ci sono però 548 mila donne che nonostante le violenze faticano ad ammettere che  i figli sono stati testimoni:

  • il 56% vive ancora col compagno violento
  • 6 su 10 considerano la violenza solo come qualosa di sbagliato e non un reato
  • solo il 4% ha sporto denuncia
  • nel 2% si sono rivolte a un medico o un consultorio

Per quanto riguarda gli autori delle violenze:

  • le condanne sono più che raddoppiate negli ultimi 15 anni, sono passate da 1320 nel 2000 a 2923 nel 2006
  • nel 94% gli autori sono uomini
  • la fascia di età è tra i 25 e 54 anni

Per i bambini assistere a violenza ha “un impatto gravissimo e a lungo termine che tuttavia, nel nostro Paese, è ancora sottovalutato”, dichiara Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children. “Ề indispensabile mettere in campo un sistema di protezione diffuso capillarmente che non lasci mai da sole le donne ad affrontare il complesso e doloroso percorso di liberazione dalla violenza domestica e che si prenda cura immediatamente dei bambini fin dalle prima fasi in cui questa emerge, senza attendere la conclusione degli iter giudiziari.

Unimamme, cosa ne pensate di questi dati raccolti da Save the Children?

Noi vi lasciamo con un approfondimento su come gli abusi psicologici siano perfino peggiori di quelli fisici.

Maria Sole Bosaia

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