Una mamma che ha perso il figlio nato morto ha dato vita a un progetto dedicato alla morte perinatale.
Susana Butterworth è una mamma che ha scoperto che il figlio aveva una malattia rara alla 36° settimana di gravidanza. Al suo primogenito era stata diagnosticata la Sindrome di Edwards e purtroppo qualche giorno dopo il piccolo è nato morto.
Susana e suo marito Dallin hanno quindi deciso di dare il via a un progetto: Empty Photo che mostra la storia di vita e di morte di bambini non nati.
In ogni immagine un papà o una mamma tengono uno specchio all’altezza dell’addome, lo specchio riflette il mondo esterno e simboleggia il vuoto sentito per la perdita del figlio. Le foto sono accompagnate da storie piene di dolore, ma anche di gratitudine e speranza. Ma soprattutto permettono alle persone di parlare del loro dolore e di non restare in silenzio.
Aborto spontaneo tardivo
“Quasi 5 anni dopo il dolore è ancora lì… sono certa che lo sarà sempre“.
Perdita di gemelli
“Ogni volta che guardo nei suoi occhi vedo un barlume di paradiso brillare attraverso“.
Aborto spontaneo
“Ho uno scopo, speranza, e più forza di quanto non sapessi“.
Aborto spontaneo
“I miei esami mostravano due gravidanze e un solo bambino“.
Perdita infantile, un padre deve affrontare la perdita del figlio.
“Qualche volta la vita è più dura di quanto pensi potrebbe mai essere, mi hai insegnato questo“.
Adozione, isterectomia, infertilità
“Sarei stata una donna vera? Sarei mai stata una mamma? Sono abbastanza?”
Aborto spontaneo
“Questo aborto spontaneo ha permanentemente danneggiato dal sentire ogni gioia o felicità nel continuare ad aggiungere una persona alla nostra famiglia“.
Aborto spontaneo
“Il mio corpo mi ha tradita. Non stringerò mai la sua mano, non lo vedrò mai crescere, non ascolterò mai la sua voce. Mai è un tempo molto, molto lungo“.
Aborto spontaneo
“So che la riunione sarà il giorno migliore di sempre. Renderà il mio cuore di nuovo intero“.
Perdita infantile
“Ero confusa, l’espressione sul suo volto mi ha fatta impazzire“.
Secondo la psicologa Izabela Barton-Smoczyńska più del 40% delle donne che subisce un aborto, in modo particolare chi ha scoperto la morte del figlio in modo improvviso, sviluppa un disordine da stress post traumatico.
La psicologa sostiene che chi perde un figlio si sente abbandonato e spesso non riesce a parlare di quanto accaduto. Per questo progetti come questo servono, per aprirsi, per aumentare la consapevolezza e non sentirsi soli.
Unimamme, voi cosa ne pensate dell’Empty Project?
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