Un papà sta facendo lo sciopero della fame per ottenere soldi per i disabili.
Un anno fa, Nello Musumeci, governatore della Sicilia, aveva promesso il finanziamento da 1500 mensili per assistere i disabili gravi.
Il finanziamento era stato ottenuto grazie a una protesta a cui aveva partecipato anche l’attore Pif. Purtroppo, fino ad ora di quelle promesse si è visto poco e per quasto motivo Davide Faraone, sottosegretario alla Salute e senatore del Pd, ha deciso di intraprendere uno sciopero della fame che dura ormai dai 10 giorni.
Faraone capisce molto bene la condizione delle famiglie con figli disabili perché ha una figlia sedicenne autistica.
Il padre racconta così la sua storia: “non ne parlavo. Non volevo si sapesse. Quasi me ne vergognavo. Questo atteggiamento mi faceva sentire come un amputato. Ascoltavo le storie di famiglie con i miei stessi problemi da gestire, ma io mi inibivo. Poi sono diventato un uomo delle istituzioni e ho superato questo blocco, lavorando giorno e notte per aiutare in particolare i bambini sul sostegno a scuola”.
Faraone ha raccontato che molti suoi conterranei gli hanno fatto pressioni per quel finanziamento promesso nel giugno dell’anno scorso.
Si tratta di soldi fondamentali per le famiglie con figli disabili gravi che possono aiutargli ad alleviare un po’ situazioni drammatiche. Per esempio pagare un terapista, un accompagnatore, una carrozzina, un ascensore, ecc…
Faraone oggi presiede la Fondazione italiana autismo e ricorda quando le condizioni di sua figlia erano così gravi da impedire alla famiglia di uscire anche per poco.
“Il paradosso è questi soldi ci sono, ma non vengono erogati. Scongiuro il governatore Musumeci di risolvere questa emergenza: qui destra e sinistra non c’entrano proprio niente” ha dichiarato il papà su Il Corriere.
Ricordando le lezioni di Marco Pannella Faraone, come accennavamo, ha iniziato uno sciopero della fame che si protrae da molti giorni, il suo medico gli ha ordinato di ricominciare a bere e mangiare, ma lui non vuole.
“Sia chiaro: questa è una battaglia da papà, non da politico. Qui c’è in gioco la vita di diecimila famiglie e altrettanti disabili, non giochi di partito”.
E ancora: “se il governatore della Sicilia non firma questo benedetto decreto, continuerò a oltranza”.
“Negli ultimi mesi sono stato subissato da telefonate di miei conterranei, che contavano su questo vitale sostegno economico. Non potendo fare più niente, sono stato colto dall’esasperazione quando la madre di un ragazzo con disabilità grave mi ha raccontato che, non avendo più soldi, lei e suo marito sono stati costretti a spendere anche quello che avevano accantonato per i rispettivi funerali”.
Unimamme, voi cosa ne pensate della protesta di questo papà?
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