Niccolò Fabi e l’instancabile lavoro con la Fondazione Parole di Lulù (FOTO)

Continua l’operato di Parole di Lulù, l’associazione fondata dal cantante Niccolò Fabi e dalla ex compagna.

Parole di Lulù: il bilancio della fondazione per la figlia morta

Il cantante Niccolò Fabi e la sua ex compagna Shirin Amini proseguono l’impegno solidale con l’associazione Parole di Lulù, nata a seguito della morte della figlia Olivia, a soli 22 mesi, per una forma acuta di meningite.

Parole di Lulù è una Fondazione che supporta e sostiene progetti legati al mondo dell’infanzia. Finora hanno raccolto 250 mila Euro in 8 anni, organizzando sette eventi ufficiali, coinvolgendo migliaia di persone e vendendo migliaia di t shirt, più diversi progetti portati a termine.

Tra di essi ci sono: il micronido Il giardino di Lulù a Roma, l’ambulanza dotata di Ecmo per l’ospedale pediatrico Bambin Gesù, la ristrutturazione del reparto pediatrico di Chiulo in Angola e l’attrezzatura della nuova pediatria dell’ospedale di Yorol in Sud Sudan, la casa dei bimbi dedicata ai bambini che vivono situazioni di disagio in Prima Porta di Roma.

Parole di Lulù avrebbe voluto realizzare anche un parco giochi da attrezzare a Taranto, un parco che fosse immune dalle polveri velenose.

Purtroppo, nonostante ci fossero già i fondi, si sono verificate difficoltà burocratiche.

“La verità è che siamo un Paese di esseri umani con grandi entusiasmi, generosità, slanci. Un Paese sentimentale, che dà grandi prove di collettività nelle emergenze. Ma di fatto siamo solisti, non orchestre, imbrigliati fra i tanti cavilli burocratici”.

Con Parole di Lulù Fabi e Shirin hanno sempre cercato di dare vita a progetti concreti.

“Se c’è una persona di riferimento che si spende per te, allora tutto va a buon fine. Altrimenti il rischio di rimanere impantanati è altissimo” aggiunge la coppia.

Per esempio per l’ambulanza del Bambin Gesù fu un anestesista rianimatore che andò personalmente a prendere il mezzo.

Oppure quando il fotografo  Enrico Cattaneo decise di disfarsi dell’archivio Fabio Mantegna e Irene Di Maggio le foto vennero messe in vendita a 5 Euro l’una da devolvere alla Fondazione.

“Non so neanche se oggi la chiamerei ancora così, la Fondazione: il motivo per cui continua Parole di Lulù non è continuare ad avere un rapporto con qualcuno che non c’è più. Eventualmente è rimanere attaccati a quello che noi abbiamo imparato grazie all’esistenza di qualcuno, ci permette di concretizzare qualcosa” dichiara Fabi a proposito della Fondazione.

Per il futuro Fabi pensa che Parole di Lulù non sia più legata ad un evento ma bensì a un patto di fiducia. “Parole di Lulù è un sentimento, e quel sentimento per fortuna non è che si esaurisce”.

Da parte sua Shirin commenta: “purtroppo o per fortuna sono entrata in contatto col dolore molte volte, e trasformarlo mi è sembrata l’unica via percorribile”.

La prossima data importante è il 1 settembre data in cui l’anniversario di Parole di Lulù si svolgerà a Catania, il ricavato verrà devoluto a Talità Kum, un’associazione che svolge un lavoro di assistenza all’infanzia in una zona molto difficile.

Unimamme, voi osa ne pensate di questa fondazione di cui si parla sul Corriere?

Noi vi lasciamo con la App SOS bambini creata grazie a questa fondazione.

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