Bergamo, suo figlio è malato: l’incredibile gesto dei colleghi d’ufficio

Mano ospedale

Il figlio rimane disabile dopo un’operazione: il gesto solidale dei colleghi salva la situazione e dà il buon esempio.

La vita di Maurizio, autista 56enne di Dalmine, è cambiata nel 2017, quando suo figlio Andrea, dopo un intervento alla schiena per risolvere una malformazione alla colonna vertebrale, è stato costretto su carrozzina ed è diventato totalmente dipendente dalle cure dei suoi genitori.

Da quel giorno Andrea non è più in grado di parlare, o di mangiare da solo, e necessita di continue visite e sedute di fisioterapia.

Avevo consumato già tutti i permessi e l’aspettativa legata alla legge 104 – ha raccontato Maurizio all’Eco di Bergamo, che il mese prossimo sarebbe dovuto rientrare in ufficio.

A salvare la situazione ci hanno pensato i suoi colleghi, che gli hanno donato le loro ferie permettendogli di rimanere accanto ad Andrea almeno fino a marzo 2019. Tre mesi dopo, Maurizio andrà finalmente in pensione.

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I miei colleghi mi hanno donato 8 mesi di ferie – ha raccontato commosso l’autista – grazie a loro riuscirò a seguire Andrea, 14 anni, tra visite, ricoveri e riabilitazione. Ho ricevuto la notizia dal Cral aziendale e dalla dirigenza. Sono passato in azienda a ringraziare di persona ma ho voluto rendere pubblico questo loro gesto per ringraziarli tramite le pagine del giornale ed invogliare altre aziende ad attivarsi in tal senso“.

In questo modo Maurizio spera di sensibilizzare le coscienze degli italiani: “Dove sono stato per la riabilitazione di mio figlio ci sono impiegati di aziende grosse, vorrei sensibilizzare altri a donare anche solo mezz’ora di permesso ad un collega in difficoltà“.

Grazie al Jobs Act, infatti, in Italia

”i lavoratori possono cedere a titolo gratuito i riposi e le ferie da loro maturati ai lavoratori dipendenti dallo stesso datore di lavoro, al fine di consentire a questi ultimi di assistere i figli minori che per le particolari condizioni di salute necessitano di cure costanti, nella misura, alle condizioni e secondo le modalità stabilite dai contratti collettivi stipulati dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale applicabili al rapporto di lavoro“.

Una bellissima iniziativa quella dei colleghi di Maurizio, non trovate Unimamme?

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