Una mamma con il cancro alla vulva vuole diffondere consapevolezza.
Emma Robinson è una mamma quarantaseienne di tre figli che ha scoperto di avere un cancro alla vulva che le lascia solo pochi mesi di vita.
Emma è una donna che un tempo correva 12 miglia al giorno.
“Da quanto ero piccola sono incline a irritazione e prurito nelle regioni basse”.
Quando è cresciuta la donna è stata trattata per infezioni da fungo, pensando che il suo problema fosse la candida.
Dieci anni fa le è stato diagnosticato il Lichen Scleroatrofico durante una visita dal ginecologo.
“Si tratta di una malattia autoimmune che probabilmente avevo fin dall’infanzia”.
Nonostante poi le siano state prescritte creme a base di steroidi Emma continuava a sentire prurito.
Quando è tornato dal medico l’uomo le ha detto che c’erano lesioni precancerose sulla vulva.
Un altro medico le ha fatto una biopsia da cui è risultato che aveva un cancro.
“Ci sono state alcune lacrime ma ero stranamente sicura. Almeno sapevo cosa fosse, certo avevo alcuni giorni in cui ero triste ma in generale ero determinata a combatterlo”.
Le ecografie hanno mostrato che il cancro si era già esteso ai linfonodi dell’inguine. Era un cancro molto aggressivo. Emma ha fatto la chemioterapia e la radioterapia, inoltre si è anche operata per rimuovere il tumore.
“La radioterapia mi faceva paura, era dolorosa ed è lì che ho capito: Oh mio Dio, è reale”.
Inizialmente Emma sembrava essersi ripresa poi qualcosa è cambiato.
“Mi sentivo come se sapessi di avere il cancro, questo mi ha impedito di fare certe cose”.
Purtroppo le analisi hanno confermato il ritorno del cancro.
La donna si è dovuta sottoporre a una nuova operazione e ad accettare un sacchetto permamente per la colostomia.
Emma si è anche sottoposta a un’operazione di chirurgia plastica per ricostruire una vulva.
“C’è voluto un po’ per abituarsi al fatto che tutto fosse cambiato lì sotto. Devo ammetterlo”.
Purtroppo il cancro è tornato un’altra volta e questa volta i medici le hanno detto che non potevano fare più nulla.
“Vorrei solo aver viaggiato di più. Volevo portare i ragazzi in vacanza all’estero, ma non sono mai riuscita a permettermelo”.
Ora Emma si trova in un hospice.
“Mi sono sottoposta a un trattamento del dolore e sono riuscita a dormire per la prima volta in settimane”.
Emma si è sottoposta a elettrochemioterapia, una terapia che non colpisce tutto il corpo.
“Potrebbe restringere il tumore e darmi un po’ più di tempo”.
Se ripensa alla sua malattia Emma commenta: “sono stata fortunata in molti modi, ho una famiglia bellissima e grandi amici, ho messo da parte alcune scatole per i miei bambini contenenti foto, messaggi e regali da aprire in occasioni importanti o compleanni. Sono orgogliosa di loro, siamo aperti a parlare di ciò che sta accadendo.”.
“So che presto morirò, ma ancora non riesco a crederci. Non vedrò i miei figli e le mie figlie sposarsi e questo mi spezza il cuore”.
Emma ha deciso di diffondere consapevolezza sulla sua malattia.
“So di persone che sono morte di questa malattia senza nemmeno vedere un medico perché erano troppo imbarazzate. Questa è una follia e spezza il cuore. Voglio che le giovani donne siano più consapevoli del loro corpo e delle loro zone intime, se sospettano che qualcosa non sia a posto devono avere la sicurezza di fare un controllo. La vostra salute è la cosa più importante. Dovete conoscere il vostro corpo intimamente e non aver paura di parlare con qualcuno e far vedere le cose il prima possibile”.
Ora Emma e i suoi amici stanno facendo una raccolta fondi per The Eve Appeal che sostiene i 5 principali cancri agli organi genitali.
Una ginecologa specialista ha commentato che il cancro di Emma può essere diagnosticato a ogni età, anche a 30 e 40 anni.
La ginecologa Tracie Miles dichiara: “dobbiamo rimuovere i tabù, è vitale che le donne e i loro partner siano consapevoli di cosa cercare incluse cambiamenti nella pelle della vulva, l’ispessimento, rigonfiamenti bianchi, neri o rossi sulla pelle della vulva, un prurito durevole o un bozzolo o un rigonfiamento della vulva.”
L’esperta precisa che queste cose probabilmente non sono un cancro ma devono essere viste da un medico.
Alcune condizioni trattabili come il Lichen sclero atrofico possono poi svilupparsi in cancro.
Unimamme, cosa ne pensate di questa storia di cui si parla sul Daily Mail?
Noi vi lasciamo con la storia di una mamma che ha scoperto di avere un cancro al seno grazie a Facebook.
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