Obbligo vaccinale rimandato al 2019, i bambini non vaccinati potranno accedere a nidi e materne. Neutralizzata la legge Lorenzin.
Cancellato di fatto l’obbligo vaccinale, introdotto dalla legge Lorenzin, per i bambini iscritti a asili e nidi e scuole materne: potranno entrare a scuola anche se non vaccinati. Lo hanno stabilito due emendamenti al decreto Milleproroghe presentati da Lega e Movimento 5 Stelle, approvati prima in Commissione Affari costituzionali del Senato e poi dall’Aula del Senato, il 3 agosto 2018. Manca il passaggio alla Camera, ma a questo punto è solo una formalità. Nel frattempo insorgono i medici e l’Istituto Superiore di Sanità.
Dopo l’autoceritficazione dello stato vaccinale da presentare per l’iscrizione a scuola, invece della presentazione del documento della Asl sull’avvenuta vaccinazione, la maggioranza di governo prosegue a passo spedito verso la demolizione del decreto Lorenzin.
A fine luglio 2018 sono stati presentati in Senato dal senatore Paolo Arrigoni della Lega e dalla senatrice Paola Taverna del Movimento 5 Stelle due emendamenti fotocopia al decreto Milleproroghe per cancellare di fatto l’obbligo vaccinale per il prossimo anno scolastico. Gli emendamenti, infatti, prevedono di rinviare all’anno scolastico 2019/2020 l’obbligo di presentare i documenti comprovanti la vaccinazione come requisito per l’accesso agli asili nido e alle scuole d’infanzia.
Nel testo di ciascuno degli emendamenti Arrigoni e Taverna si legge:
Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:
«3-bis. Le disposizioni di cui all’articolo 3, comma 3, primo periodo, del decreto legge 7 giugno 2017, n. 73, convertito dalla legge 31 luglio 2017, n. 119, si applicano a decorrere dall’anno scolastico e dal calendario annuale 2019/2020».
Il testo dell’articolo 3, comma 3, primo periodo, del decreto Lorenzin:
“Per i servizi educativi per l’infanzia e le scuole dell’infanzia, ivi incluse quelle private non paritarie, la presentazione della documentazione di cui al comma 1 (idonea documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni costituisce requisito di accesso, ndr)”.
I due emendamenti al Milleproroghe sono stati approvati dall’Aula del Senato con 149 voti a favore, 110 contrari e 1 astenuto.
L’obbligo vaccinale non è cancellato, ma di fatto neutralizzato almeno per quanto riguarda le scuole d’infanzia. Infatti se la presentazione della documentazione di avvenuta vaccinazione o in alternativa dell’autocertificazione non sarà più requisito di accesso agli asili nido e alle scuole d’infanzia, di fatto è come se fosse cancellato.
Gli estensori degli emendamenti hanno fatto valere nel dibattito in aula il diritto all’istruzione dei bambini non vaccinati che vengono esclusi dal decreto Lorenzin e il diritto dei genitori a non subire coercizioni ma ad essere informati: “Non trattare il popolo italiano come delle pecore che devono essere obbligate piuttosto che informate“, ha detto Taverna in aula.
Peccato che in tutti questi discorsi non si tenga minimamente conto dei diritti dei bambini immunodepressi di andare a scuola e di andarci sicuri di non contrarre malattie che per loro potrebbero essere letali.
Nessuno o quasi ha fatto valere i loro diritti. C’è infatti un’eccezione: la senatrice Elena Fattori del Movimento 5 Stelle che ha votato contro il rinvio dell’obbligo vaccinale, in virtù della sua esperienza di mamma di un bambino immunodepresso che non ha potuto frequentare l’asilo nido perché non si poteva vaccinare.
“Rispetto la scelta del mio gruppo. Ma per storia personale, professionale e dolorosamente di madre non posso fare altro che dissociarmi ed esprimere un indignato voto contrario“, detto in aula Elena Fattori, manifestando la sua contrarietà agli emendamenti. La senatrice ha detto senza mezze misure che il provvedimento “in realtà non è una proroga dell’obbligo, che rimane vigente, ma è un artificio legislativo per consentire di eludere l’obbligo vaccinale, che persiste, ancora per un anno, posticipando la presentazione del certificato di vaccinazione al nido e alla scuola materna”.
Il dibattito in aula sulla votazione degli emendamenti
L’intervento della senatrice del M5S Elena Fattori
L’emendamento che rinvia di fatto l’obbligo vaccinale al 2019 per i bambini che frequentano nidi e materne è stato adottato per permettere a tutti di accedere alla scuola d’infanzia. Tutti tranne i bambini immunodepressi, sacrificati di fronte alle pretese dei genitori no vax. Anche perché i genitori dei bambini immunodepressi così come i dirigenti scolastici non sapranno chi è vaccinato oppure no, non essendo più richiesto il certificato vaccinale.
Dal Movimento 5 Stelle, hanno spiegato che si tratta di una deroga, in attesa della presentazione del nuovo ddl sui vaccini, che dovrebbe rivedere l’obbligo vaccinale, ma mantenere comunque le coperture, come aveva annunciato la Ministra della Salute Giulia Grillo, anche se non si è capito ancora come.
Mentre non sono ancora arrivate dichiarazioni ufficiali da Giulia Grillo, il sottosegretario alla Salute, Maurizio Fugatti, ha commentato: “Per il prossimo anno scolastico tutti i bambini, compresi quelli sprovvisti di documentazione sulla loro vaccinazione, potranno accedere alle scuole per l’infanzia. L’obbligo slitta al 2019-2020. Una decisione di buon senso per la quale esprimiamo grande soddisfazione“.
Critiche dure sono invece arrivate dalla ricercatrice e senatrice a vita Elena Cattaneo: “Questo modo di procedere, inconcepibile quando si tratta della salute pubblica, va al di là del bene e del male. È il tradimento dei fatti, il disconoscimento della realtà e delle evidenze che dovrebbero essere alla base di ogni decisione pubblica. Virus e batteri non riconoscono nessun bilanciamento – che invece si vorrebbe dare a livello politico – tra salute e istruzione. Riconoscono invece l’organismo e lo infettano, con tutte le conseguenze del caso. È un preciso dovere di sanità pubblica mettere gli organismi dei bimbi in grado di difendersi da questi patogeni per poi aprire a tutti loro, anche a chi non potendosi vaccinare ne sarebbe dolorosamente escluso, le porte delle scuole e delle strutture educative”.
I medici della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) hanno invitato tutti i genitori a vaccinare i loro bambini. “Prendiamo atto della decisione di prorogare di un anno l’obbligo di presentazione del certificato vaccinale per l’ammissione dei bambini a scuola – ha detto il presidente di SIMG Claudio Cricelli -. Chiediamo ai cittadini, al di là di quanto previsto da questo provvedimento, di vaccinare i figli quanto prima, di registrare l’atto di vaccinazione e di iscriverli a scuola dopo averli sottoposti a queste fondamentali misure di prevenzione. Suggeriamo ai genitori di non aspettare la scadenza dell’obbligo. La vaccinazione rappresenta una misura di tutela non solo dei figli ma dell’intera comunità”.
Molto critico anche il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Walter Ricciardi che parla di “un atto di grande irresponsabilità privo di razionale etico e scientifico che metterà a rischio la salute di migliaia di bambini, chi pagherà quando si realizzeranno le sue conseguenze?”.
Il direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, Gianni Rezza, ha spiegato in Italia ci sono circa 10 mila i bambini italiani immunodepressi o con patologie che non possono essere vaccinati. Lo stop all’obbligo vaccinale per la frequenza nel prossimo anno scolastico a nidi e materne mette a rischio soprattutto loro, per il pericolo che altri bambini non vaccinati possano divenire vettori di malattie per questa fascia più debole”. Rezza ha aggiunto che “è rischioso rinviare l’obbligo di presentazione dei certificati vaccinali di un anno perché le coperture vaccinali in Italia non sono ancora sufficienti per metterci al riparo da nuove epidemie. È legittimo – ha spiegato – che il Parlamento decida di affrontare la questione vaccini, ma l’obiettivo deve restare il mantenimento di alte coperture vaccinali”.
Come del resto vi abbiamo già riferito, è vero che in Italia le coperture vaccinali sono aumentate, grazie anche alla legge sull’obbligo, tuttavia non sono ancora sufficienti.
Che ne pensate unimamme? Condividete il rinvio dell’obbligo o le preoccupazioni dei medici?
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