Una donna americana ha denunciato l’ospedale dove è nata la figlia per averle praticato il cesareo senza anestesia.
Quando è nata Paola, la mia prima figlia, ho dovuto affrontare un cesareo: il problema è che l’anestesia non ha funzionato e ho sentito quando mi hanno aperto la pancia. Inutile dire che l’esperienza non è stata affatto piacevole (poi mi hanno fatto l’anestesia totale e in qualche modo ce la siamo cavata). Quello che è successo ad una donna americana, Delphina Mota, ha dell’incredibile: ha sentito tutto quello che è accaduto durante il parto, visto che i dottori hanno deciso di praticarle il cesareo senza anestesia.
I fatti sono accaduti nel 2016: Delphina era ormai oltre il termine e nonostante l’induzione, la sua pressione ha destato preoccupazione, cosicché i medici hanno deciso di praticarle un cesareo per salvare la vita del bambino.
Secondo quanto riportato da NBC 4 New York, per numerose volte è stato chiamato un anestesista che però non ha risposto ed è stato allora che la dottoressa Sandra Lopez ha deciso di praticare il cesareo senza anestesia. Questo significa aver separato i muscoli addominali per arrivare al bambino.
“Una volta che ho cominciato a sentire, stavo gridando tipo: “Basta, posso sentire, posso sentire!”. E dopo questo sono sicura di essere svenuta per il dolore” ha detto Delphina a NBC 7. “Mi sembrava di essere in un film dell’orrore. Non potete immaginare. Avrei preferito un parto vaginale senza medicine piuttosto che essere tagliata con un coltello”.
Secondo quanto riportato, l’anestesista è poi arrivato dopo che la dottoressa Lopez ha iniziato ad incidere. L’ospedale non ha ancora risposto sulla vicenda, ma un rappresentante dell’Anesthesia Service Medical Group (ASMG), di cui l’anestesista è membro, ha dichiarato: “Il gruppo è sicuro che il servizio di anestesia era in funzione, ed era in funzione. Inoltre, il gruppo è sicuro che il servizio offerto dal dottore è stato appropriato per le circostanze“. Delphina infatti ha ricevuto l’epidurale la notte precedente il parto, ma questo non ha avuto effetto sul parto.
Delphina e suo marito hanno chiesto un risarcimento all’ospedale di quasi 6 milioni di dollari.
Eppure, sembra incredibile, in molti non l’hanno appoggiata, visto che la priorità era la vita del bambino: “Avrebbe preferito morire? Dovrebbe pensare a quello che l’ospedale ha fatto per lei“. O ancora “se si tratta di una questione di vita o di morte, tagliami e salva il bambino“.
E voi unimamme cosa ne pensate?
Intanto vi lasciamo con il post che parla del numero di cesarei in Italia, un triste primato.