Un neonato è morto a causa di un batterio killer a Brescia.
Dall’Ospedale Civile di Brescia giunge la notizia che un neonato è morto a causa di un’infezione provocata dal batterio Serratia Marcescent.
Anche suo fratello gemello è stato vittima dello stesso batterio, ma fortunatamente è sopravvissuto.
A indagare sulla vicenda sono sopraggiunti i carabinieri che hanno preso in esame i documenti e svolto gli accertamenti sul personale con cui il piccino è entrato in contatto.
Le forze di polizia indagano per scoprire se il batterio è stato portato da esterni o meno. Ci sono infatti anche altri 10 piccoli che presentano i segni della malattia, mentre per altri ci sono indizi di colonizzazione.
La Serratia Marcescent è un batterio particolarmente resistente agli antibiotici, colpisce il sistema gastrointestinale dei neonati prematuri. Sempre questo temibile batterio era stato riscontrato e isolato in alcuni bambini nella patologia neonatale a fine luglio.
Nella nota diramata dall’ospedale si legge:
“Attualmente, dei dieci neonati positivi per Serratia, 6 sono ancora degenti. E dei restanti 27 degenti risultati negativi allo screening 10 sono stati dimessi e 17 sono ancora ricoverati“, si legge in una nota diffusa oggi dall’azienda ospedaliera in cui viene ricostruita la vicenda. “Nelle prossime settimane la situazione continuerà ad essere mantenuta sotto stretta osservazione e l’accettazione del reparto continuerà a rimanere chiusa, così da poter progressivamente liberare gli ambienti di degenza e procedere ad una loro ulteriore radicale bonifica“.
Al momento la Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti.
Sempre nella nota diramata si legge che nel“reparto di Terapia intensiva neonatale si è sviluppato un focolaio epidemico di infezione/colonizzazione da Serratiamarcescens, caratterizzato da tre casi di sepsi neonatale, un’infezione delle vie urinarie e sei casi di colonizzazione. Il 20 luglio, infatti, è stata identificata una condizione di malattia da Serratiamarcescens in due neonati, con isolamento del germe da emocolture (del 18 e 19 luglio) ed a un terzo neonato sono stati riscontrati segni clinici di congiuntivite, con isolamento del microrganismo da tampone oculare (effettuato il 19 luglio)”.
I primi due casi sono migliorati, purtroppo il terzo ha mostrato segni clinici di shock settico, nonostante le cure le sue condizioni sono peggiorate e il 6 agosto il piccino è deceduto.
Dai tamponi di controllo sono emersi altri 7 casi.
Già il 20 luglio, quando è stata riscontrata la malattia sono state prese tutte le misure di contenimento, il 24 è stata effettuata una bonifica ambientale e il 27 è stata chiusa l’accettazione di nuovi pazienti in Terapia intensiva neonatale.
Purtroppo queste misure e le cure non sono bastate a salvare la vita di questo neonato.
Unimamme, cosa ne pensate di questa storia di cui si parla su Il Giorno?
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