Nonno di una bambina immunodepressa scrive alla senatrice Paola Taverna e al consigliere del Lazio Davide Barillari.
In questi giorni di polemica particolarmente accesa sui vaccini, un medico, nonno di una bambina immunodepressa ha scritto una lettera aperta agli esponenti del Movimento 5 Stelle, la senatrice Paola Taverna e il consigliere della Regione Lazio Davide Barillari, da sempre riferimento del mondo no vax italiano.
Anche se la Taverna sembra aver “ammorbidito” le sue posizioni di un tempo, nonostante la contrarietà all’obbligo vaccinale e l’uscita infelice in Senato, il 3 agosto 2018, quando al momento di votare l’emendamento al Milleproroghe che di fatto ha rinviato di un anno l’obbligo vaccinale per i bambini ai nidi e materne, ha paragonato i centri vaccinali a luoghi dove si marchiano le “bbestie“.
Decisamente più radicali per posizioni di Barillari, l’ex informatico consigliere per i 5 Stelle alla Regione Lazio, che più volte si è scontrato su twitter con Roberto Burioni sul tema dei vaccini. Recentemente Barillari è stato il primo firmatario, insieme all’altra esponente del Movimento 5 stelle Roberta Lombardi, di un’assurda proposta di legge regionale sui vaccini, scritta con le associazioni no vax e contenente tutta una serie di proposte radicalmente antiscientifiche se non demenziali, come la quarantena per i vaccinati, ritenuti “pericolosi” e “contagiosi” per i non vaccinati (un’assurdità pari a quella della Terra piatta; anche se sappiamo che c’è addirittura chi sostiene questa tesi strampalata).
Sta di fatto che i due esponenti a 5 Stelle, Taverna e Barillari, da sempre sono stati il riferimento dei no vax italiani e visti come “nemici” dei vaccini da tutti gli altri. Per queste ragioni e anche e soprattutto per le recenti uscite colorite sulla “quarantena per i vaccinati” e sui “bambini nei centri vaccinali marchiati come le bestie” che un medico – e non è il solo – nonno di una bambina immunodepressa ha scritto su Facebook una lettera aperta ai due esponenti politici per chiedere loro come proteggere la nipotina.
Scrive il medico e nonno su Facebook:
“Gent.ma Sen. Paola Taverna e Preg.mo Cons. Lazio Davide Barillari, mi rivolgo a Voi, tra i massimi esperti di immunologia, infettivologia e microbiologia per chiedere alla Vostra preclara competenza un parere scientifico e clinico, dato che io, – benché medico internista ed infettivologo con 40 anni di esperienza clinica e di ricerca alle spalle, 15 anni come Primario Medico di Ruolo, tre specializzazioni, due idoneità nazionali a Primario, docente universitario – non sono in grado di prendere una decisione.
Ho una nipotina di appena sei anni (6 anni!) operata tre mesi fa per una rarissima forma di cancro ovarico ed attualmente in chemioterapia. Ha ovviamente la conta dei neutrofili bassissima (data la Vostra specifica e profonda cultura in materia ritengo pleonastico spiegarVi cosa sono i neutrofili e come ci difendono dalle infezioni), ma il problema è che fra meno di un mese dovrebbe rientrare a scuola.
Secondo i ridicoli e squallidi dogmi dell’OMS, dell’ISS, della FIMMG, della FNOMCeO, di tutta la comunità scientifica internazionale e via dicendo (peraltro sicuramente al soldo delle multinazionali come Lei, Cons. Barillari, ci ha ben chiarito di recente) ed ai quali io ho scioccamente ed acriticamente creduto per 40 anni, la bimba va considerata un soggetto immunodepresso.”
Claudio Puoti, già primario di medicina interna, attualmente è responsabile del centro di epatologia dell’istituto INI di Grottaferrata e consulente di epatologia dell’ospedale Regina Elena di Roma. Puoti è anche nonno di una bambina di 6 anni a cui è stato diagnosticato un raro cancro ovarico e che attualmente è in cura con la chemioterapia.
A causa del tumore e soprattutto delle terapie, la bambina è immunodepressa, ovvero si trova in una condizione di fragilità immunitaria, questo significa che non può essere vaccinata per le malattie infettive e che il suo organismo è particolarmente esposto al rischio di infezioni. I bambini immunodepressi possono essere protetti dall’immunità di gregge o di comunità, che si verifica quando tutti gli altri si vaccinano. Ecco perché le autorità sanitarie invitano i cittadini a vaccinare i figli e vaccinarsi, non solo per sé ma anche per proteggere gli altri.
Con la nuova normativa che il governo a guida Lega e 5 Stelle sta introducendo, e che per ora riguarda l’autocertificazione dello stato vaccinale da presentare a scuola e il rinvio dell’obbligo vaccinale per i bambini da 0 a 6 anni, mentre in futuro dovrebbe portare ad una radicale revisione della legge Lorenzin con l’introduzione del concetto di “obbligo flessibile“, sono scoppiate le polemiche e soprattutto è emersa la preoccupazione dei genitori dei bambini immunodepressi.
Se con l’autocertificazione, il rinvio dell’obbligo per i bimbi delle scuole d’infanzia, fino all’introduzione dell’obbligo flessibile aumenteranno i bambini non vaccinati nelle scuole e soprattutto non si saprà quanti e chi sono, i bambini immunodepressi rischiano la vita. Un tema che ha scosso la sensibilità di molti.
Nella sua lettera aperta su Facebook Claudio Puoti racconta il caso della sua nipotina, uno dei tanti casi di bambini immunodepressi che rischiano di essere contagiati a scuola.
I toni della lettera sono preoccupati e allo stesso tempo ironici, amaramente ironici. Infatti di “dogmi” dell’ OMS (Organizzazione mondiale della sanità), dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) e delle associazioni di medici aveva parlato dall’alto della sua competenza Davide Barillari.
“E ora cosa si fa, Gent.ma Sen. Taverna e Preg.mo Cons. Barillari? – continua Puoti – Non la mandiamo a scuola, negandole l’obbligo scolastico? o la mettiamo in una classe di bimbi vaccinati, isolandola in una condizione “similabile” (pensi Sen. Taverna, ho sempre creduto che si dicesse “assimilabile”) ad un ghetto? e chi mi garantisce che le autocertificazioni siano attendibili? In Italia? ma che, “davero”? Oppure la mando dai “cuggini” con morbillo in atto, così si immunizza prima, secondo le indicazioni scientifiche della Sen. Taverna? non pensa che durerebbe meno di un gatto in tangenziale?
Attendo con ansia il Vostro consiglio che sarà sicuramente illuminato, dato che come ci ha illuminato Barillari la politica viene prima della scienza, la quale è asservita al grande capitale mondiale; però mi raccomando la celerità del vostro parere, perché tra poco la bimba dovrà rientrare a scuola.
Però avrei ancora una curiosità: Cons. Barillari, se le Sue posizioni sono davvero così lucide e cristalline, come mai il suo stesso movimento l’ha “cazziata” (come si dice a Roma)?
P.S: ciò che mi stupisce di più è la Ministra Grillo, che essendo mia collega forse dovrebbe ricordare di essere prima un medico e poi un politico“.
Il rifermento a Barillari è ad un post sul blog del Movimento 5 Stelle, in cui le iniziative del consigliere regionale del Lazio sono state sconfessate da Davide Casaleggio.
Al medio e nonno ha risposto Paola Taverna.
“Gentile professor Puoti, ho letto il suo post e come prima cosa mi preme darle appoggio e solidarietà. Conosco benissimo i casi come quelli di sua nipote, non solo per aver incontrato in questi anni tanti familiari di bimbi immunodepressi, ma anche perché ho studiato attentamente tutta la materia, coadiuvata da tecnici ed esperti. La voglio rassicurare perché, aldilà delle polemiche politiche, nessuno vuole mettere in discussione l’importanza dei vaccini“, si legge in una nota dell’esponente M5S e vicepresidente del Senato. “Il disegno di legge depositato al Senato e che sarà discusso nelle opportune sedi porterà una vaccinazione più puntuale, più efficace di quanto non sia stato fatto finora. Dal consigliere regionale Davide Barillari il Movimento 5 Stelle, come espresso sul blog, ha preso le distanze. La ringrazio per avermi dato la possibilità di spiegare la mia posizione. Io sono una madre e le assicuro che il nostro unico intento è tutelare tutti i bambini italiani, la loro salute e la loro crescita formativa“.
La senatrice ha ribadito in un post scriptum la presa di distanza del Movimento dalle iniziative di Davide Barillari, sottolineando che la linea sui vaccini è quella “messa nero su bianco sul contratto di governo votato dagli iscritti e portata avanti dal Ministro della Salute Giulia Grillo“.
Insomma, una risposta che non entra nel merito della questione e non risponde alle richieste del medico e nonno su come il governo intende proteggere i bambini immunodepressi a scuola. Forse ci penseranno i presidi che hanno preso una posizione netta e si sono ribellati all’autocertificazione imposta dal governo. Dal prossimo anno scolastico non si entra in classe senza la vera certificazione dello stato vaccinale, hanno fatto sapere i medici. Mentre nei giorni scorsi la ministra Giulia Grillo aveva accennato a classi speciali per gli immunodepressi, insieme ai vaccinati.
Nel frattempo, un gruppo di mamme di bambini immunodepressi hanno lanciato una petizione, promossa dal sito web IoVaccino, con cui si chiede ai parlamentari di non approvare il doppio emendamento al Milleproroghe con cui di fatto si rinvia di un anno l’obbligo vaccinale per i bambini da 0 a 6 anni, con la sanzione dell’esclusione dalle scuole d’infanzia all’anno scolastico 2019/2020.
Che ne pensate di tutta questa storia unimamme?
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