Una mamma “no vax” si è vantata su Facebook di aver falsificato il certificato che attesta di aver sottoposto il proprio figlio a tutte le vaccinazioni.
Inutile dire che la questione dei vaccini sta prendendo davvero una piega surreale. Ricordiamo che vaccinare è un atto importante non solo per la salute dei propri figli, ma anche per coloro che per patologie o altre malattie non possono farlo. Fino allo scorso anno per potersi iscrivere a scuola bisognava presentare la copia del libretto vaccinale. Ora, con il nuovo governo, tutto è stato messo in discussione e pare che l’autocertificazione sia sufficiente per poter essere ammessi.
Dopo la denuncia sporta da una mamma che ha scoperto che a scuola della figlia ci sono bambini non vaccinati (mentre la figlia non può esserlo), un altro caso fa scuotere le coscienze. Una mamma si è infatti vantata su Facebook di aver falsificato il certificato in cui dimostrava di aver sottoposto suo figlio a tutti i vaccini necessari:
“Ti è rimasto un foglio mandato dalla Asl con su le vaccinazioni che devi fare? Ecco, io ho fatto così: l’ho preso, l’ho scannerizzato, ho cambiato la data, l’ho fotocopiato e l’ho portato alla materna. Fine!”
Insomma, una donna che pensava di essere più furba degli altri, visto che evidentemente credeva che bastasse dichiarare il falso per non essere scoperta. Un atto gravissimo, che avrà si spera delle conseguenze. Non si sa chi sia la donna in questione, ma pare che il figlio frequenti la Scuola Materna Maria Bambina Esine nel bresciano. Come si legge su Facebook:
“In merito alle numerose segnalazioni che ci stanno arrivando riguardo una presunta falsa dichiarazione (emersa questa mattina sui social network), circa il certificato vaccinale di un bambino iscritto nell’anno scolastico appena concluso, la scuola materna Maria Bambina vuole informare e rassicurare tutti gli utenti che verranno prontamente attivate tutte le verifiche del caso, sia a livello interno che presso gli organi competenti. La Scuola Materna, una volta concluse le opportune verifiche, si riserva di procedere con ogni strumento a sua disposizione per la tutela dei piccoli utenti e delle loro famiglie”.
E’ vero, si tratta di una triste vicenda, perché ancora una volta una persona pensa di saperne di più della scienza e crede di aggirare l’ostacolo mettendo in pericolo non solo suo figlio, ma anche gli altri. Com’è possibile che si arrivi a questi gesti senza rendersi conto dell’idiozia che si sta compiendo? Se si vuole vivere in una comunità bisogna sottostare a delle regole. E la salute pubblica si erige anche sul buonsenso delle persone. Buonsenso che ormai si è evidentemente perso.
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