Riposi per allattamento: cosa cambia e come fare domanda

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Riposi per allattamento: da ottobre cambia la modalità di richiesta. Tutte le informazioni utili per fare domanda.

Terminati i mesi di maternità obbligatoria – di cui si è usufruito – è possibile fare richiesta dei riposi per allattamento. Cosa sono? Si tratta di “permessi orari riconosciuti alle lavoratrici madri dipendenti in caso di parto, adozione e/o affidamento durante il primo anno di vita del bambino o dall’ingresso in famiglia del minore adottato/affidato”. In sostanza, si può rientrare al lavoro ma al tempo stesso riuscire ad allattare il proprio bambino senza dover prolungare la maternità.

Ne hanno diritto, oltre alla mamma, anche i papà in casi specifici:

  • morte o grave infermità della madre;
  • abbandono del figlio da parte della madre;
  • affidamento esclusivo del figlio al padre richiedente;
  • madre lavoratrice non avente diritto ai riposi (ossia lavoratrice parasubordinata, autonoma, libera professionista, a domicilio, domestica);
  • madre casalinga;
  • rinuncia della madre, lavoratrice dipendente

Nulla cambia invece per le lavoratrici che hanno diritto ai riposi per allattamento pagato tramite INPS ovvero:

  • Lavoratrici agricole;
  • Lavoratrici dello spettacolo con contratto a termine o saltuarie;
  • Lavoratrici destinatarie del trattamento di Cassa integrazione anche in deroga con pagamento diretto INPS.

In questi casi la domanda va fatta all’INPS di appartenenza tramite il datore di lavoro.

Da ottobre le modalità di richiesta cambieranno: infatti si potrà fare domanda esclusivamente per via telematica:

  • attraverso il sito web (inps.it) accessibile attraverso il PIN
  • Contact Center al numero 803.164 (per chi chiama da telefono fisso) o 06164164 (chiamate da cellulare).
  • Patronati, attraverso i loro servizi telematici

Riposi per allattamento: quanto durano

I riposi per allattamento hanno durata differente:

  • due ore al giorno se l’orario contrattuale è superiore alle 6 ore giornaliere
  • un’ora se l’orario di lavoro è inferiore alle 6 ore.
  • le ore si raddoppiano nel caso in cui si siano avuti dei gemelli o l’adozione di più bambini
  • si riducono invece della metà se c’è un nido o una struttura idonea creati dal datore di lavoro nella sede lavorativa o nelle vicinanze.

I riposi per allattamento sono pagati: spetta infatti al beneficiario un’indennità conto Inps pari all’intero ammontare della retribuzione. L’indennità è anticipata dal datore in busta paga e successivamente conguagliata.

E voi unimamme lo sapevate? Intanto vi lasciamo con il post che parla del bonus maternità.

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