Care unimamme ricorderete la notizia di Serena, ragazza quindicenne di Amatrice sopravvissuta al terremoto di due anni fa, e che avrebbe recuperato la parola dopo quasi 2 anni, grazie ad un tema fatto in classe? Ci dispiace dirlo, ma si tratta di una fake news, di una notizia cioè falsata, ingigantita forse solo per fare accessi.
E’ ciò che denuncia la stessa protagonista, Serena D’Amico sul suo profilo Facebook il giorno dopo la pubblicazione dell’articolo su Il Messaggero, ripreso dalle principali testate italiane e, ci duole dirlo, noi compresi.
“Quello che è stato pubblicato ha del vero come del falso… Mi era stato detto che il mio tema sarebbe stata una delle testimonianze di quella notte e sarebbe stato pubblicato il giorno dell’anniversario…non ho mai perso la parola…e sinceramente rimango delusa a leggere ciò …dato che almeno speravo che per un argomento del genere non ci fosse stato nessuno che avrebbe ingigantito la cosa solo per fare audience inventando cose che veramente mi ci fanno rimanere.
Datemi una mano per far girare ciò che ho scritto… Perché sto schifo veramente deve fini!”
Questo lo sfogo e l’appello di Serena.
Ad averci segnalato la rettifica della notizia è stata un’insegnante della ragazza, Letizia Rosati, e che ci ha confermato che la ragazza non è stata mai muta.
E’ grave che si enfatizzi una disgrazia, ed è assurdo che lo si faccia a danno di una vittima, perché Serena oltre ad aver vissuto in prima persona il terremoto con la sua famiglia ha anche perso la nonna a causa del sisma.
La rettifica è stata data anche dalla mamma di Serena, Erminia Cavezzi, che con una lettera inviata a RietiLife, ha chiesto che sia ristabilita la verità sulla figlia.
Di seguito il testo:
“Gentile Direttore,
un paio di giorni fa, su varie testate giornalistiche locali e nazionali e finanche in televisione, sono state pubblicate notizie non vere riguardanti mia figlia Serena, di soli 15 anni.
Serena, suo fratello ed io abbiamo perso tutto a causa del sisma che ha colpito Amatrice nel 2016 ma ci rimangono le cose più preziose: la vita e la nostra dignità. Non è stata altrettanto fortunata mia madre. Tutti noi abbiamo sofferto molto per la sua perdita; Serena, che le era legatissima, qualche tempo fa ha deciso di raccontare il suo dolore in un compito in classe.
Verso la metà di Agosto la sua insegnante di lettere ci ha chiesto il consenso affinché potesse far pubblicare sulla cronaca locale lo scritto di Serena, ricorrendo, tra pochi giorni, il secondo anniversario della tragedia. Abbiamo acconsentito, firmando una liberatoria. Nulla di più.
Leggendo i giornali abbiamo invece appreso che mia figlia “per un anno, tre mesi e due giorni” dal terremoto sarebbe rimasta muta. Poche righe sul suo scritto ma ben messa in evidenza (corredata di foto sue e di mia madre) quella che invece è una notizia assolutamente falsa. La voce di Serena non si è spenta sotto le macerie, grazie al Cielo parla ed ha sempre parlato.
Non sta a me stabilire se tale notizia sia stata riferita alla stampa da qualcuno desideroso di notorietà oppure se la brama di vendere qualche copia in più di giornale abbia prevalso sulla professionalità, sul buon senso e si siano persi di vista la tutela della verità e di una minorenne.
Quello che desideriamo mia figlia ed io e che oggi chiediamo a Lei, che dirige una testata che non ha pubblicato queste falsità, è che queste mie poche righe possano essere lette, allo scopo di ristabilire la verità affinché si possano spegnere i riflettori sulla persona di mia figlia.
Cordialmente,
La mamma di Serena“.
Cos’altro aggiungere unimamme. Noi ci scusiamo pubblicamente per aver ripreso la notizia e aver contribuito involontariamente a diffondere una “fake news”, una notizia falsa anche solo in parte.
Siamo assolutamente d’accordo con la mamma di Serena quando dice che occorre tutelare sempre la verità, e occorre farlo ancor di più per i giovani, esposti molto più di noi a informazioni veloci e non sempre verificate che girano sui social. Siamo sempre più convinte della necessità di lezioni a scuola su questo argomento, sin dalle medie.
Speriamo di non ricadere più nell’errore, di imparare, ma soprattutto che venga fatta luce sul perché la notizia del tema di Serena D’Amico sul terremoto di Amatrice sia diventata una notizia falsata su un mutismo mai esistito.
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