Kira Aldcroft è la mamma ventiduenne di un bambino, Leo, a cui purtroppo ha dovuto staccare la spina delle macchine che lo tenevano in vita.
La donna aveva avuto una gravidanza senza problemi e il piccolo Leo era nato con 9 giorni di anticipo.
Kira non aveva avuto sintomi di herpes genitale, a parte un po’ di mughetto, lei non si era preoccupata perché un’infermiera le aveva detto che si trattava di un effetto comune dovuto alla gravidanza.
Otto giorni dopo la nascita di Leo Kira ha vissuto l’incubo peggiore per un genitore. La donna è corsa in ospedale con il figlio neonato molto malato e lì i medici le hanno detto che si trattava, molto probabilmente, di sepsi.
Leo sanguinava dalla bocca.
Le sue condizioni si sono deteriorate in fretta e al piccino è stato indotto il coma prima che i dottori scoprissero che Kira aveva e aveva passato l’herpes VSV2 (un tipo di herpes genitale) al figlio.
Il piccolo aveva 10 giorni ed era gravemente malato a causa del virus che lei stessa gli aveva trasmesso durante il parto.
“Mi sono sentita fisicamente male quando il test è tornato indietro positivo mentre io avevo fatto quanto umanamente possibile per dare a mio figlio la partenza migliore”.
Kira ha spiegato che poteva aver contratto il virus precedentemente o durante la gravidanza.
Forse il virus era rimasto dormiente per mesi o per anni.
“Non sapevo di averlo. Non c’erano sintomi a parte il mughetto e se mi avessero offerto un test in gravidanza avrei evitato questa tragedia”.
Esistono due tipi di herpes, uno è quello labiale, l’altro è quello che causa un herpes genitale e può essere trasmesso ai piccoli durante il parto.
Entrambi sono pericolosi per i neonati, perché il loro sistema immunitario non è attrezzato per combatterli.
Le condizioni di Leo sono peggiorate ulteriormente, il fegato e i reni stavano cedendo e il neonato è stato messo sotto dialisi.
Successivamente è stato trovato un trombo nel cervello di Leo, seguito da un rigonfiamento.
A quel punto, mentre tutti gli organi di Leo stavano cedendo, la sua mamma ha preso la decisione di staccare la spina dei macchinari che lo tenevano in vita.
Prima però l’ha battezzato in una stanza privata.
“Il battesimo di Leo è stato un momento in cui sapevo di poterlo benedire prima che morisse”.
“Una volta appreso il suo reale stato di salute è stato il momento per me, come sua madre, di dire: abbastanza è abbastanza. Una volta deciso mi è stato permesso stare vicino a lui e al suo fianco. Mi sono addormentata con la testa sulla sua incubatrice e gli ho tenuto la mano quando è stato il momento di fermare le macchine”.
“Mi si è spezzato il cuore quando lui ha esalato l’ultimo respiro tra le mie braccia, gli ho tenuto la mano e l’ho tenuto vicino. Gli ho detto che ero orgogliosa di lui”.
Quando Kira è tornata a casa si è trovata circondata dagli oggetti che aveva comprato per il figlio.
“Lui è stato un sogno. Ho detto a tutti che era nato come un angelo.”.
Ora Kira ha deciso di impegnarsi affinché tutte le mamme in attesa facciano il test per l’herpes.
“Ora incoraggio uomini e donne a fare il test. Questo è il mio messaggio per tutti. Spero che condividere la storia di Leo salverà altre vite”.
Unimamme, cosa ne pensate di questa storia di cui si parla su The Sun.
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