Si sa che la scelta dell’indirizzo scolastico delle scuole superiori determinerà anche gli studi successivi:
Molti studenti probabilmente giunti alla fine della terza media non hanno ben in chiaro in mente cosa fare – d’altronde 14 anni sono pochi – e lasciano la scelta del proprio futuro ai genitori. E’ quello che emerge da un sondaggio realizzato da Radioimmaginaria, primo network radiofonico in Europa gestito da ragazzi fra gli 11 e i 17 anni, prima di Teen Parade, il festival del lavoro spiegato dagli adolescenti, quest’anno giunto alla terzo edizione che si terrà a Bologna Fiere il 5 e 6 settembre. Il tema di quest’anno sarà appunto l’orientamento verso il percorso di studi.
Per un ragazzo di 18 anni su 4 è emerso che il ruolo della famiglia è stato fondamentale per la scuola superiore, mentre la percentuale si abbassa del 12% nella fascia tra i 14-16 anni.
“I risultati di questo sondaggio- commenta Rita Chiesa, ricercatrice del dipartimento di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni dell’università di Bologna– ci ricordano come le scelte orientative siano un ‘processo sociale’, ovvero, non c’è dubbio che i ragazzi debbano essere i protagonisti, ma nel processo di costruzione del proprio progetto formativo e lavorativo, un aspetto centrale sia il confronto con gli altri. La famiglia in primis, infatti, rappresenta un punto di riferimento importante per i rispondenti, i quali mostrano anche il desiderio di confrontarsi con altri che abbiano fatto la stessa scelta”.
Il lavoro rimane come sempre sempre il primo veicolo per scegliere un determinato percorso di studi (30,1%), mentre la qualità degli insegnanti viene considerata importante solo per il 6,9%.
Alla domanda “che lavoro vorresti fare da grande?” gli adolescenti rispondono:
“Scegliere- aggiunge Rita Chiesa- richiede la capacità di immaginare il proprio futuro. Il fatto che molti intervistati abbiano risposto ‘un lavoro che non esiste’ alla domanda ‘che lavoro vorresti fare?’ può essere interpretato non solo negativamente come poca fiducia nel riuscire a trovare un’opportunità che corrisponda ai propri desideri, ma in chiave positiva può indicare la motivazione dei ragazzi a contribuire attivamente alla costruzione del futuro che desiderano”.
I ragazzi – oltre agli open day e alle giornate di orientamento – vorrebbero confrontarsi con i ragazzi che che frequentano le stesse scuole già da qualche anno. Così la pensa un adolescente su cinque, a testimonianza che si tratta di un argomento su cui ancora fanno confusione.
E voi unimamme? Avete scelto la scuola per i vostri figli o loro avevano le idee ben chiare?
Intanto vi lasciamo con il post che parla di studenti pagati se vanno bene a scuola, un progetto che fa discutere.
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