Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Scientific Reports da un gruppo di ricerca della Northwestern University di Evanston (Usa) guidato da Calen P. Ryan e Christopher W. Kuzawa, è normale che le donne con uno o più figli dimostrino qualche anno in più delle coetanee senza prole. Anzi, più che normale è… scientifico!
Secono un’accurata misurazione di due indicatori dell’invecchiamento cellulare, la lunghezza dei telomeri e l’età epigenetica, condotta su centinaia di giovani donne filippine, ogni figlio arriverebbe a costare alla sua mamma un invecchiamento cellulare da 0,5 a 2 anni!
“Il nostro studio è stato condotto a Cebu, nelle Filippine, dove l’energia può essere limitata e i carichi di lavoro fisici sono spesso elevati – ha dichiarato il dottor Ryan -. Negli ambienti in cui ci sono molte risorse, come in Europa e Stati Uniti, i rischi per la salute associati alla gravidanza potrebbero essere inferiori. La lunghezza dei telomeri e l’età epigenetica sono marcatori cellulari che predicono in modo indipendente la mortalità, ed entrambi sono apparsi ‘più anziani’ nelle donne che hanno messo al mondo più figli – prosegue il ricercatore -. Anche dopo aver tenuto conto di altri fattori che influiscono sull’invecchiamento cellulare, il numero delle gravidanze si situava ancora in cima alla lista”.
LEGGI ANCHE: La mamma più vecchia del mondo ha partorito 2 gemelli: ecco quanti anni ha
Dalle analisi è emerso però un particolare assai curioso: durante la gravidanza, una donna appare biologicamente più giovane. Il “tracollo” avviene solo dopo il parto: “Paradossalmente, anche se l’età biologica di una donna era maggiore in base a ogni figlio messo al mondo, mentre era incinta la sua età epigenetica, e in misura minore i suoi telomeri, sembravano ‘più giovani’ di quanto previsto per la sua età. È una situazione interessante: la gravidanza fa apparire temporaneamente qualcuno ‘giovane’, ma alla fine si verifica una relazione cumulativa duratura tra il numero di gravidanze e l’invecchiamento dell’età biologica”.
Non è la prima ricerca a sostenere che le donne con molti figli tendano ad ammalarsi più facilmente e ad avere una vita più breve rispetto alle altre, e lo studio del dottor Kuzawa non fa che confermarlo. Ma la vera domanda a cui nessuno ha ancora saputo rispondere è “Perché?”. Nemmeno Kuzawa ha una risposta certa: “La nostra ricerca suggerisce che una possibile spiegazione potrebbe essere rappresentata dai cambiamenti cellulari che si verificano durante la gravidanza, probabilmente correlati a cambiamenti nel sistema immunitario. Ma c’è ancora molto che non sappiamo. Per esempio, non è chiaro se queste relazioni si protrarranno nella vita futura quando le donne invecchieranno. Inoltre, non sappiamo se questi cambiamenti porteranno a condizioni sanitarie meno favorevoli nel lungo termine”.
Per dare una risposta a queste e altre domande, lo studio del dottor Kuzawa non si è ancora esaurito ma proseguirà nei prossimi mesi, a distanza di 13 anni dalle prime analisi condotte sull’ampio campione di donne: “Vogliamo vedere se saremo in grado di replicare queste scoperte longitudinalmente e se le cellule sembreranno ancora più anziane più avanti nella vita. Abbiamo ancora molti quesiti da affrontare che speriamo possano aiutarci a capire come fattori come lo stato socioeconomico e la dieta possano influenzare gli effetti della riproduzione nelle donne”.
MESSAGGIO IMPORTANTE: Universomamma è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato dalle nostre notizie seguici qui: Universomamma.it
Introduzione al mondo delle notizie per i bambini: come fare a mostrare loro il mondo,…
In base al tipo di lavoro che fate (o allo stato della gravidanza) potreste dovere…
Seggiolino in auto obbligatorio per i bambini: ecco cosa dice il Codice della Strada (e…
Più batteri che nel gabinetto: un oggetto davvero comune nelle case di chi ha bambini…
No, la genitorialità non deve essere per forza privazione del sonno: ecco cosa potete fare…
Quale posizione ha il vostro bambino in grembo? Non serve un'ecografia: puoi scoprirlo seguendo i…