I presidi delle scuole fanno un appello affinché non si rechino a scuola bambini non vaccinati.
L’anno scolastico è ormai iniziato (almeno per chi frequenta la scuola dell’infanzia e il nido) e se fino allo scorso anno era obbligatoria la frequenza solo dopo aver presentato il certificato delle vaccinazioni, quest’anno le cose andranno direttamente: “L’emendamento che rinvia l’applicazione dell’esclusione della frequenza per i bambini non vaccinati va ritirato. Se passa, abbiamo per questo anno scolastico un rischio di insicurezza per la salute“. A dirlo a Tgcom24 durante un’audizione alla Camera è il presidente dell’Associazione presidi, Antonello Giannelli. “Ci sono 10mila bambini che non possono vaccinarsi per varie ragioni. Assegnare questi bambini a classi particolari è una forma di segregazione che ripugna”.
Senza contare che la situazione di incertezza crea “molti problemi alle scuole in quanto si attribuiscono enormi responsabilità, che si sarebbero potute evitare, ai dirigenti scolastici. Che, paradossalmente, rischiano denunce sia se il bambino viene ammesso a scuola solo con l’autocertificazione sia se non viene ammesso” dice Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale Presidi del Lazio. “Servono indicazioni più chiare e precise altrimenti la confusione è inevitabile e a farne le spese sono presidi e famiglie”, conclude.
A Bologna per esempio 90 bambini sono stati sospesi dalla scuola materna e altri 46 non potranno frequentare la prossima settimana perché non in regola con il certificato vaccinale.
“E’ un anno che ne parliamo – ha spiegato Marilena Pillati, assessore a scuola e formazione e vicesindaca di Bologna.Pillati a Repubblica -. Le famiglie non possono più dire di non sapere, hanno avuto tutto il tempo per mettersi in regola”. “Quanto alle autocertificazioni le verificheremo una ad una, le persone devono sapere che dichiarare il falso è reato“. Lo stesso è avvenuto a Padova, dove 70 bambini non vaccinati non si sono presentati a nido e materne: “Questi bambini non possono entrare a scuola – ha spiegato Cristina Piva, assessore comunale alle Politiche scolastiche -. I posti verranno mantenuti fino a ottobre, come se il bambino fosse in malattia. Poi, se le famiglie non avranno fatto quanto richiesto, assegneremo il posto al bambino successivo in graduatoria”. Alcuni genitori dice Piva non hanno “presentato neanche quella. In pratica siamo di fronte a un’autoesclusione. A chi dice che siamo troppo restrittivi, rispondo che la legge è una sola”.
E voi unimamme cosa ne pensate? Intanto vi lasciamo con la storia della mamma no vax che si è vantata di aver falsificato il certificato dei vaccini.
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