Vaccini si cambia di nuovo con un altro emendamento che proroga l’autocertificazione.
Chi ci capisce qualcosa è bravo, viene da dire. La vicenda dei vaccini obbligatori in Italia sembra diventata una soap opera, tra circolari sull’autocertificazione ed emendamenti sull’obbligo che vengono prima approvati e poi ritirati, poi di nuovo modificati. Tutto nel tentativo di modificare la legge Lorenzin del 2017, che ha esteso l’obbligo vaccinale nel nostro Paese, ma senza stravolgerla troppo prima che venga approvata dal Parlamento una nuova legge più generale. L’obiettivo è quello di far frequentate asili nidi e scuole d’infanzia ai bambini da 0 a 6 anni, come da promessa elettorale dei partiti di governo, bambini che invece sono esclusi da scuola dalla legge non Lorenzin se non sono stati vaccinati.
Appena ieri vi avevamo riferito del brusco dietrofront della maggioranza di governo, che, dopo aver approvato in Senato, lo scorso agosto, un emendamento al decreto milleproroghe, a firma Paola Taverna (M5S) e Paolo Arrigoni (Lega), che di fatto cancellava l’obbligo vaccinale per i bambini di nidi e materne, rinviando di un anno, al 2019, l’obbligo di presentare a scuola la certificazione di avvenuta vaccinazione, aveva soppresso l’emendamento stesso reintroducendo di fatto la normativa della legga Lorenzin: i bambini da 0 a 6 anni possono accedere ad asili nidi, scuole materne e servizi per l’infanzia solo se regolarmente vaccinati, come attestato da certificazione delle Asl, oppure se esonerati per motivi di salute.
Come abbiamo precisato, tuttavia, rimane in vigore l’autocertificazione di avvenuta vaccinazione (o di esonero), così come introdotta da circolare dei ministeri di Salute e Istruzione lo scorso luglio. La circolare, in sostanza, consente ai genitori di autocertificare con una dichiarazione privata alle scuole lo stato vaccinale dei loro figli. Il termine di scadenza per la presentazione della documentazione, poi sostituita dalla autocertificazione, era lo scorso 10 luglio 2018, come stabilito dalla legge Lorenzin. Termine che è stato superato dalla circolare.
I dubbi sorti nel frattempo sull’autocertificazione hanno riguardato la validità del documento (un atto amministrativo non può derogare alla legge), l’accertamento della sua veridicità e soprattutto la responsabilità in merito. I presidi, infatti, si sono subito preoccupati sulle modalità di verifica delle autocertficazioni e relative responsabilità, soprattutto nell’eventualità che un bambino non vaccinato, e potenzialmente contagioso, potesse entrare in contatto con un bambino immunodepresso, senza conoscere se il primo fosse vaccinato o meno.
Premesso che dichiarare il falso in un’autocertificazione è un reato, punito fino a due anni di carcere, quindi con sanzioni molto più pesanti della mancata vaccinazione dei figli, tutta la questione necessitava di un chiarimento.
Si inserisce probabilmente in quest’ottica la presentazione di un nuovo emendamento al decreto milleproroghe, nel quale si proroga la validità dell’autocertificazione per l’anno scolastico 2018/2019 fino al 10 marzo 2019 (nella legge Lorenzin, il 10 marzo 2018 era il termine ultimo per presentare la documentazione ufficiale attestante la vaccinazione o la data di appuntamento presso il centro vaccinale).
Un emendamento con il quale evidentemente si vuole superare il conflitto tra norma amministrativa (circolare ministeriale) e legge (la Lorenzin), poiché la prima non può derogare alla seconda. La circolare ministeriale di luglio pertanto diventa legge, sempre che l’emendamento venga approvato dalle Camere.
Una situazione non poco caotica, che crea confusione tra i genitori e perfino tra i giornalisti che devono inseguire tutti i cambi di rotta dei parlamentari.
Intanto sappiamo che l’emendamento Taverna-Arrigoni, che tante polemiche aveva suscitato è stato cancellato. Poi ricordiamo che nelle Regioni dove è in funzionale l’anagrafe vaccinale i genitori non devono presentare alcuna documentazione a scuola, né certificazione ufficiale né autocertificazione, perché le pubbliche amministrazioni comunicano tra loro e le scuole vengono a sapere dalle Asl se i propri iscritti sono vaccinati oppure no. In questi casi, pertanto, il nuovo emendamento, così, come l’autocertificazione sono inutili.
Non solo, per non incorrere nel pericolo e nella responsabilità di creare classi con non vaccinati e immunodepressi insieme, i presidi hanno già dichiarato che nelle scuole saranno ammessi solo bambini i cui genitori avranno presentato la certificazione ufficiale di avvenuta vaccinazione o esonero legittimo. Non saranno ammesse eccezioni.
Inoltre, nelle scuole materne, dove nel frattempo sono state presentate le autocertificazioni, sono scattati i controlli dei Nas e sono state denunciate alcune mamme che avevano dichiarato il falso, come è accaduto a Vicenza. Dura vita per i no vax.
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