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Attualità

Sex dolls: apre in Italia la prima ‘casa chiusa’ con bambole in silicone (FOTO)

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valeria bellagamba

Aperta in Italia la prima casa di appuntamenti con “sex dolls”. Subito tutto esaurito.

Sta facendo molto discutere l’apertura in Italia, a Torino, della primacasa chiusa” con sex dolls. Una vera e propria casa di appuntamenti per incontri sessuali con bambole al silicone realizzate in modo così realistico da essere in tutto e per tutto simili a persone vere.

C’è chi ritiene svilente per le relazioni umane questo nuovo fenomeno, peraltro già molto diffuso all’estero, chi invece sostiene che dopotutto è meglio una bambola oggetto piuttosto che una donna oggetto in carne ed ossa. In ogni caso, l’apertura della casa chiusa di bambole sta suscitando curiosità e scalpore.

In Italia la prima casa di appuntamenti con sex dolls

Tutto esaurito per la prima “casa chiusa” di sex dolls in Italia. Si chiama LumiDolls Torino e ha aperto lunedì 3 settembre nel quartiere Mirafiori del capoluogo piemontese, ricevendo un numero boom di prenotazioni tanto da occupare tutti i posti disponibili fino a metà ottobre. Quando è uscita la notizia dell’apertura della singolare casa di appuntamenti, sono stati in molti a telefonare o inviare email per prenotare una bambola al silicone con la quale intrattenersi per mezz’ora o più.

La LumiDolls di Torino offre “intrattenimento ludico-sessuale“, come è scritto sul sito web ufficiale. Tutto è perfettamente legale, visto che le prestazioni a carattere sessuale vengono offerte da bambole e non da persone vere, anche se la somiglianza è in alcuni casi sorprendente.

Le vecchie bambole gonfiabili sono preistoria, oggi per soddisfare particolari desideri sessuali esistono sofisticate bambole in silicone che riproducono alla perfezione le persone reali, nei tratti somatici e nelle espressioni. Il mercato delle sex dolls sta sbancando in tutto il mondo, anche con bambole più complesse, veri e propri robot in grado di interagire con le persone. Nei Paesi asiatici diversi uomini le scelgono come compagne di vita.

In Germania, le case di appuntamenti di sex dolls hanno aperto già da qualche anno (nel Paese, inoltre, lo sfruttamento della prostituzione è legale, ma le case chiuse hanno peggiorato le condizioni delle prostitute, legalizzando di fatto la schiavitù).

La LumiDolls è una società spagnola che ha aperto case chiuse con bambole a Barcellona e a Mosca, prima di Torino, e vende le stesse bambole al silicone sul proprio sito web.

Le sex dolls sono realizzate in materiale termoplastico resistente all’acqua, che riveste uno scheletro in acciaio leggero e flessibile. Possono assumere diverse posizioni e hanno alcune caratteristiche fisiche esasperate. “Per adesso ciò che manca sono le relazioni sociali ed emotive con le bambole – hanno fatto sapere dalla LumiDolls -, ma presto avremo anche quelle. Sarà il business del futuro“, hanno affermato con sicurezza.

La casa chiusa di Torino offre al momento sette bambole, che impersonano sette differenti tipologie di giovani donne per etnia, tratti somatici e aspetto fisico, alle quali si aggiunge un uomo, giovane e aitante. Ogni bambola ha il suo nome e si più prenotare singolarmente dalla pagina web in cui ne sono descritte le caratteristiche. Il costo è di 80 euro a mezz’ora e di 100 euro all’ora.

La casa di appuntamenti di Torino ha tre camere con letto matrimoniale, doccia e tv con programmi a luce rossa. L’indirizzo non è pubblico, viene svelato solo quando si prenota un appuntamento, registrandosi via internet. La riservatezza è il primo requisito e i proprietari della casa di appuntamenti proteggono la privacy dei loro clienti, garantendo discrezione e assoluto anonimato.

La casa di appuntamenti con sex dolls si propone sia a singoli, che a coppie e gruppi di amici. Tra i prenotati da tutta Italia ci sono molti uomini, ma anche donne e alcune coppie.

Una esperienza stravagante è stata definita, ma anche mortificante, secondo qualcuno.

Se utilizzare una bambola in silicone potrebbe essere preferibile allo sfruttare una donna reale, quello che suscita qualche perplessità è la concezione dell’altro che ha chi si rivolge a queste forme di intrattenimento per dare sfogo ai propri istinti sessuali: ha bisogno di una bambola, che rappresenti una persona che sia quasi uguale ad una persona vera, perché ha bisogno di trattare un altro essere umano come un oggetto. Una proiezione mentale che può essere pericolosa e che fa riflettere.

Prova ne sono i tipi di bambole messe a disposizione nelle case di appuntamenti o in vendita sullo store online di LumiDolls, con prezzi che superano i mille dollari e arrivano fino a duemila. Le bambole hanno pose ed espressioni compiacenti – e non poteva essere altrimenti – ma anche e soprattutto sottomesse, piuttosto che complici di un gioco trasgressivo: sono in tutto e per tutto degli oggetti, come mai le persone reali potranno essere. Una caratteristica che la dice lunga su chi cerca questo tipo di piacere e che potrebbe generare delle aspettative irrealistiche nella vita di tutti i giorni se l’uso di “frequentare” sex dolls dovesse diffondersi.

Una curiosità: il materiale plastico con cui sono realizzate le bambole è molto delicato, quindi i clienti vengono invitati a togliersi catenine, oggetti e gioielli che potrebbero graffiarle. Inoltre è vietato tirare le mani alle bambole.

L’aspetto che tuttavia sconvolge, e suscita molti dubbi su questo tipo di operazioni, è la presenza addirittura di due modelli di bambola che rappresentano donne incinte, una con la gravidanza appena accennata, esposta completamente nuda, l’altra con la pancia tonda e presentata quasi come una creatura angelica “vestita” di pizzo. Entrambe le bambole sono in vendita nello store online, non sono nella casa chiusa di Torino, almeno per ora.

 

Sex Doll incinta

L’offerta di sex dolls incinte a chi cerca “intrattenimento ludico-sessuale” svela una diffusa domanda di abuso, piuttosto che di ricerca di un piacere trasgressivo e gaudente. Si tratta di voler soddisfare un desiderio malato di sopraffazione, dominio, umiliazione e inflizione del dolore nei confronti di un soggetto debole.

In proposito, vi ricordiamo il caso, che qualche anno fa suscitò scandalo, delle bambole sessuali con fattezze di bambini prodotte da un’azienda giapponese per soddisfare gli istinti dei pedofili. Peter Fagan, medico della John Hopkins School of Medicine, sottolineò che queste bambole avrebbero effetti rafforzanti sulle fantasie dei pedofili. Dunque tutt’altro che strumenti di prevenzione. E le bambole sessuali che riproducono donne incinte?

Che ne pensate unimamme, di queste tipologie di bambole e dell’apertura della casa chiusa di sex dolls?

valeria bellagamba

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