Nel Bresciano è in atto un’epidemia di polmonite: 150 i casi accertati. Si teme un batterio nell’acqua.
Dato l’alto numero di casi registrati dal 2 al 7 settembre nella zona della Bassa bresciana orientale, l’Agenzia di Tutela della Salute, Ats, sta indagando sulle cause: sono infatti in atto indagini epidemiologiche ed ambientali. Terribile è l’ipotesi che possa derivare da un batterio presente nell’acqua.
I comuni coinvolti sono:
- Carpenedolo,
- Montichiari,
- Calvisano,
- Remedello,
- Acquafredda,
- Ghedi,
- Isorella,
- Visano,
- Montirone.
Sul sito di Ats di Brescia è stato pubblicato un avviso alla popolazione, che viene tranquillizzata perché viene dichiarato che non esisterebbe alcun tipo di rischio per l’utilizzo dell’acqua alimentare e non sussiste alcuna restrizione al normale svolgimento dell’attività nelle varie comunità (scuole, luoghi di lavoro, ecc..).
Vengono però elencate una serie di buone pratiche da mettere in atto nelle abitazioni per evitare qualunque situazione di rischio, anche solo a scopo precauzionale:
- provvedere alla manutenzione dei punti di emissione dell’acqua del rubinetto nelle abitazioni attraverso la sostituzione dei filtri o lasciandoli a bagno con anticalcare;
- far scorrere l’acqua calda e poi la fredda prima di utilizzarla (anche per la doccia), allontanandosi dal punto di emissione dopo l’apertura dei rubinetti ed aprendo le finestre. E’ opportuno eseguire sempre questa operazione dopo periodi di assenza dall’abitazione (esempio periodo di ferie)
- evitare all’esterno delle abitazioni le fonti di emissione di acqua vaporizzata (irrigatori automatici o fontane nei pressi delle abitazioni);
- evitare l’utilizzo di vasche con idromassaggio;
- evitare di irrigare i giardini utilizzando pompe con diffusori a spruzzo;
- evitare di lasciare esposte al sole le canne per irrigazionedi orti e giardini;
- evitare l’impiego di acqua del rubinetto per riempire gli apparecchi per aerosolterapia o ossigenoterapia;
- smontare, discrostare e disinfettare i filtri dei rubinetti, i soffioni e i tubi flessibili delle docce. Se del caso provvedere alla loro sostituzione;
- portare la temperatura dell’acqua calda a 70° – 80°C per tre giorni consecutivi assicurando il suo deflusso da tutti i punti di erogazione per almeno 30 minuti al giorno.
Un allerta speciale è rivolta alle persone affette da patologie croniche come diabete, malattie polmonari croniche, cardiopatie o altre patologie che deprimono il sistema immunitario come tumori, patologie infettive in corso: queste devono prestare particolare attenzione ad alcuni sintomi, ad es. all’insorgere di difficoltà respiratorie e febbre è opportuno che si rivolgano al più presto al proprio medico curante. Del resto l’età media delle persone che si sono recate in ospedale sembrerebbe alta.
E voi unimamme, conoscevate tutte queste precauzioni?
Vi lasciamo con l’altra allerta che riguarda la febbre del Nilo.