Il gioco si presenta con l’Avatar di una donna uccello e consiste in una serie di sfide che terminano con il suicidio del partecipante. Di questa ennesima odiosa sfida online vi avevamo già parlato poco più di un mese fa come di una minaccia per i nostri ragazzi in seguito al suicidio di una 12enne.
Se i partecipanti alla sfida, nella quale riceverebbero immagini e filmati con morti e uccisioni, non completano tutto il gioco vengono minacciati di venire maledetti.
La morte di queste due giovanissimi è avvenuta nel giro di 48 ore presso Barbosa, nel nord ovest della Colombia.
Il corpo del ragazzo sedicenne è stato quello trovato per primo, e, secondo la polizia che sta indagando, conosceva la ragazzina di dodici anni suicidatasi in seguito. Pare che il ragazzo abbia passato il gioco Momo alla ragazzina prima della morte.
Come accennavamo, nel giro di sole 48 ore, anche la ragazzina è stata rinvenuta suicida, si era impiccata.
Janier Landono, segretaria del governo, ha commentato: “sembra che abbiano partecipato a questo gioco tramite WhatsApp .”
Si tratta delle prime morti legate a WhatsApp in Colombia e le autorità stanno lavorando con le scuole per avvisare i più giovani.
L’emblema di questo gioco è un lavoro dell’artista giapponese Midori Hayashi, nella foto con la sua opera, una donna uccello, e non c’entrerebbe niente con la sfida che sta mietendo vittime.
Non si conosce l’identità delle persone dietro alla terribile sfida, ma ci sono già stati diversi casi legati a Momo segnalati in Colombia e in Messico.
Il mese scorso, lo ricordiamo, Momo è stato legato alla morte di una ragazza in Argentina.
In Pakistan Momo si è guadagnato la censura “giochi come questo non hanno alcun posto in Pakistan, convincono i giovani a suicidarsi per sbarazzarsi delle cose che li rendono infelici” ha dichiarato Khalid Maqbool Siddiqui, ministro pakistano.
Anche in India ci sono stati casi sospetti e la polizia si è recata nelle aule per informare gli studenti del pericolo di questo gioco. Qui un venticinquenne, Umakant Behera, pare essere l’ultima vittima di questa assurda sfida. Secondo i suoi genitori il giovane, di natura introversa, era dipendente dal cellulare tanto da rimanere attaccato per ore. “La sera prima del suicidio lui era attaccato al telefono come sempre, il mattino seguente l’abbiamo trovato appeso a un edificio in costruzione” ha dichiarato il padre del giovane su First Post.
“Stiamo esaminando il caso da tutte le possibili angolazioni, abbiamo inviato il suo cellulare agli esperti per un esame completo” ha ribadito l’ufficiale in carica delle indagini di questo suicidio assai sospetto.
Un altro caso, ancora più macabro, riguarda un 18enne trovato impiccato una notte in un capannone, sempre in India, dopo che era sparito da casa la mattina. Il cugino ha testimoniato di averlo visto chattare con Momo e la mamma ha ammesso che giocava spesso online, si legge su Hindustantimes.
Infine in Canada la polizia dell’Ontario ha divulgato un avviso: “genitori, c’è una nuova sfida che mira ai bambini e agli adolescenti, vengono inviate immagini disturbanti e viene incitata la persecuzione online, i ragazzi vengono incitati a farsi del male. Se venite contattati da un account Momo non rispondete e bloccate il numero.”
Unimamme, cosa ne pensate di questi casi raccontati anche sul Daily Mail?
Da parte nostra il consiglio è : non stanchiamoci mai di parlare ai nostri figli dei rischi che si corrono giocando online, o su whatsapp o social network come Instagram e Facebook, messaggiando o parlando con sconosciuti. Non va fatto!
E voi avete già chiesto ai vostri se hanno mai sentito parlare di Momo?
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