Francesco Facchinetti: «Cosa devi smettere di fare quando diventi papà»

Francesco FacchinettiIntervistato da Vanity Fair, Francesco Facchinetti ha parlato a lungo della sua esperienza di padre.

Il cantante è infatti papà della piccola Mia, nata nel 2011 dalla relazione con Alessia Marcuzzi, e di Leone (4) e Lavinia (2), avuti con la moglie Wilma Helena Faissol. In famiglia c’è anche la piccola Charlotte, la bimba di 9 anni nata dal precedente matrimonio di Wilma.


«Sono un padre-fanciullo e i miei piccoli mi aiutano a ritornare a quella dimensione dove è facile sapere chi sei e da dove vieni» ammette tranquillamente il figlio di Roby Facchinetti, che è ben consapevole di sembrare (ed essere) un eterno bambino. Ma ciò non toglie che possa essere anche un buon genitore: «Racconto sempre la verità, bella o brutta che sia, perché la verità ti educa. E poi li lascio liberi di esprimersi, che si tratti di fare una torta, correre a perdifiato, disegnare. C’è un solo punto su cui non transigo, il rispetto. Tra bimbi è normale che litighino, ma sto sempre attento a che abbiano riguardo gli uni per gli altri».

 

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Quando mi mancano i miei figli guardo questa foto e mi passa un po’ la nostalgia…oggi finalmente torno a casa, non vedo l’ora di mangiarli di baci❤️

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Mia, Leone e Lavinia sanno bene chi è e cosa fa per vivere il loro papà, che li coinvolge in continuazione, portandoli nel suo mondo: «Per loro è normale vivere la mia dimensione artistica e io li metto in contatto con il mio ambiente perché è molto stimolante. Vengono con me ai concerti, a teatro, al cinema, giocano con i miei colleghi… L’importante è che non si sentano in competizione con me: non devono cercare di eguagliarmi o superarmi, solo essere se stessi».

 

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Quando ti beccano che hai fatto un casino nella vasca da bagno 🛀 ma fai finta di niente 😄

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Diventare padre gli ha cambiato la vita: «Ti fa sentire vivo. Non puoi morire quando sei un papà, secondo me ti si scatena dentro una chimica che mette in circolo l’adrenalina e tu realizzi cose incredibili. Per me il difficile è rinunciare a quei momenti in cui ti concedi di non avere alcuna responsabilità. A volte serve perdersi per poi ritrovarsi, ma con i figli non lo puoi più fare».


E quando pensa a un (lontano) futuro in cui lui non ci sarà più, Francesco Facchinetti ci tiene ad essere ricordato dai suoi bambini «come un sognatore, perché è quello che sono. Uno che vede cose che ancora non esistono e prova a realizzarle».


E voi Unimamme come vorreste essere ricordate dai vostri figli un giorno? Ci avete mai pensato?

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