Non esistono limiti a quello che possiamo imparare, è sufficiente seguire il metodo giusto. Lo sostiene un’esperta di tecniche di apprendimento che ci spiega come fare. Ecco i suoi consigli.
Barbara Oakley, è una docente di ingegneria alla Oakland University e un’esperta di tecniche di apprendimento, autrice del corso online gratuito “Learning how to learn“, impara ad imparare, un corso sulle tecniche di apprendimento al quale hanno già partecipato più 2,3 milioni di studenti in 200 Paesi diversi. Il corso fornisce consigli pratici in grado di fornire un aiuto concreto nello studio e rivoluzionare il nostro metodo di apprendere, cambiando l’approccio finora utilizzato.
Secondo Oakley per avere successo nello studio non esistono soluzioni magiche, bisogna applicarsi e dedicare molto tempo all’apprendimento, ma allo stesso tempo occorre un buon metodo che sia efficace ed eviti inutili dispendi di tempo ed energie. Per ottenere questo occorre conoscere la biologia del cervello e applicare i principi delle neuroscienze.
“La maggior parte delle persone ignora il funzionamento del cervello e non sa come sfruttarne al massimo le potenzialità per imparare in maniera efficiente”, ha spiegato Barbara Oakley. “Io stessa – ha proseguito – mi sono avvicinata alla matematica avanzata a 26 anni: ho fatto molta fatica ma ho imparato moltissimo su come imparare”.
Una prima regola per un corretto ed efficace apprendimento è quella di prendersi delle piccole pause di 5 minuti ogni 25 minuti di studio. Può sembrare troppo poco dedicare solo 25 minuti allo studio e poi fermarsi, ma sovraccaricare il cervello di informazioni non serve. Invece nei cinque minuti di pausa, in cui si stacca e ci si riposa, il cervello elabora e sedimenta quello che si è appena imparato. La pausa, quindi, è fondamentale e aiuta la concentrazione nei 25 minuti dedicati allo studio. Questa tecnica non l’ha inventata Oakley, ma un italiano negli anni ’80, Francesco Cirillo, ed è conosciuta come “tecnica del pomodoro“, perché per misurare i 25 minuti dedicati allo studio, Cirillo utilizzava un timer da cucina a forma di pomodoro.
Dormire è fondamentale se si vuole imparare bene quello che si sta studiando. Il sonno, infatti, svolge un ruolo molto importante nei processi di apprendimento. Quando dormiamo, ha spiegato l’esperta, le cellule del cervello si rilassano e rilasciano dei fluidi che hanno il compito di eliminare le tossine accumulate durante la giornata. Se ci si presenta ad un esame o ad una prova impegnativa senza aver dormito abbastanza significa avere il cervello intossicato.
Mentre dormiamo il nostro cervello rielabora le informazioni della giornata e crea l’architettura di neuroni all’interno della quale archivia le informazioni. Ridurre il sonno significa rendere più difficile questa fase del processo di apprendimento. Secondo gli esperti servono 8 ore di sonno, anche non di seguito, come ad esempio la pennichella, soprattutto se durante la notte si è dormito male oppure non abbastanza.
Per quanto riguarda l’ascolto della musica, è consentito purché si tratti soprattutto di musica strumentale o a volume basso. La musica, infatti, non deve togliere la concentrazione a chi sta studiando. Fate attenzione, inoltre, a non legare tropo la musica a ciò che avete appreso, perché poi non potendola utilizzare in sede di esame vi creerà uno stress al cervello e problemi nel ricordare quello che avete appreso.
Oltre al giusto riposo, dormendo in modo sufficiente ed adeguato, dovete e evitare le maratone di studio, che pure sono molto frequenti tra gli studenti. Preparare interrogazioni ed esami a tempo di record, con intense sessioni di studio e ore sottratte al sonno, è un comportamento assolutamente sbagliato secondo Barbara Oakley e da evitare assolutamente. Perché, come abbiamo visto sopra, il sonno è fondamentale, perché la sua carenza non permette ai neuroni di costruire quelle strutture e connessioni che agevolano l’apprendimento. Insomma se ci vuole tempo per studiare, prendetevelo.
Sovraccaricare il cervello con troppe informazioni non aiuta. Infatti, l’essere umano medio, è capace di concentrarsi per un massimo di 4 ore al giorno. Questo significa inoltre che quando si prepara un’esame o uno studio, è meglio affrontare le varie fasi per grado, dedicando a ciascuna il tempo necessario e anticipando gli argomenti più complessi, che richiedono più concentrazione, mentre il resto della giornata è preferibile lasciarlo ad attività più leggere che richiedono meno concentrazione.
Infine, un’altra tecnica di apprendimento molto efficace è quella per immagini. Memorizzare informazioni per un lungo periodo è complicato, ma non impossibile, grazie ad alcuni trucchi che sfruttano la memoria visiva. Quindi per imparare e ricordare molte date e nozioni è molto utile associare i concetti alle immagini.
Per molti lo studio è fonte di grande ansia, soprattutto quando si avvicinano le date di esami e prove ma anche in prossimità delle feste. Chi deve sostenere un esame può farsi prendere anche dagli attacchi di panico. Per arginare l’ansia sono molto utili le tecniche di respirazione e di rilassamento.
I consigli per imparare sono indicati sulla rivista Focus.
Conoscevate queste tecniche di apprendimento unimamme? Che ne pensate le ritenete utili?
In proposito vi ricordiamo il nostro recente articolo:
A scuola si studierà con i tablet al posto dei quaderni
Le donne di casa Klum si prestano come testimonial per Intimissimi: da nonna Erna a…
Come scegliere i nomi per gemelli: una guida pratica per i genitori che stanno per…
Che Pia Fico Balotelli abbia preso dal padre Mario, attualmente attaccante del Genoa? La sua…
Introduzione al mondo delle notizie per i bambini: come fare a mostrare loro il mondo,…
In base al tipo di lavoro che fate (o allo stato della gravidanza) potreste dovere…
Seggiolino in auto obbligatorio per i bambini: ecco cosa dice il Codice della Strada (e…