I numerosi contagi da legionella che nelle ultime settimane hanno colpito la provincia di Brescia, purtroppo anche con casi mortali, hanno suscitato forte apprensione e preoccupazione nella popolazione e nelle autorità. Il batterio all’origine della malattia, che ha scatenato una vera e propria epidemia, ha provocato soprattutto polmoniti nei pazienti.
In un primo momento si era pensato all’acqua contaminata tra le possibili cause dell’epidemia. Ora le analisi hanno scoperto da dove viene il batterio.
Le analisi condotte dall’Ats di Brescia hanno scoperto le origini della legionella, la malattia che da inizio settembre ha fatto registrare centinaia di casi, spaventando la popolazione e purtroppo provocando anche due morti.
La malattia ha colpito soprattutto nelle zone della Bassa bresciana e ora sappiamo che il batterio viene dalle torri di raffreddamento delle aziende della zona. L’acquedotto non c’entra, dunque.
“I risultati dei campionamenti effettuati da ATS Brescia ci permettono di stabilire definitivamente che la causa non si trova nell’acqua degli acquedotti, bensì nelle torri di raffreddamento delle aziende. Tranquillizzo tutti cittadini sul fatto che possono continuare a bere e utilizzare in tutta tranquillità l’acqua della rete idrica”, ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera ai giornalisti incontrati a Brescia, durante la conferenza stampa indetta per comunicare i risultati delle analisi.
Sui casi di polmonite da legionella, la Procura di Brescia aveva nel frattempo aperto un’inchiesta per epidemia colposa e i carabinieri del Nas avevano iniziato a raccogliere i dati relativi ai contagi.
I sindaci dei tre comuni sono stati convocati dall’Ats di Brescia per ricevere le prime informazioni sulle analisi effettuate e le indicazioni su come intervenire per disporre la sanificazione delle aziende del loro territorio.
Gallera ha assicurato che il lavoro di campionamento sarà esteso ad “un’area più ampia”, coinvolgendo “i sindaci del territorio interessato affinché tutte le aziende provvedano a sanificare le proprie torri di raffreddamento”. L’assessore ha aggiunto: “Entro fine anno approveremmo in Giunta regionale un provvedimento per censire tutte le torri di raffreddamento in Lombardia“.
L’assessore ha concluso che “anche nel fiume Chiese sono state riscontrate delle positività, ma il numero ridotto ci fa ritenere che non sia l’acqua del fiume la causa dei casi di polmonite riscontrate nelle ultime due settimane. Si ipotizza che la legionella fosse presente in pozze stagnanti, ma riteniamo che non ci siano le condizioni perché da lì si sia diffusa nell’ambiente, ricordiamo che la legionella si diffonde solo attraverso acqua nebulizzata“.
Al momento i casi accertati di polmonite da legionella, secondo i dati fornite da ospedali pubblici e privati, sono saliti a 405. Di questi 269 riguardano individui di sesso maschile, pari al 66,4% del totale, mentre l’età media è di 64,6 anni (68,9 per le donne e 62,4 per i maschi). Sono invece 42 le persone risultate positive alla legionella, di cui 31 maschi, mentre l’età media è di 61,3 anni (67,4 le donne e 59,1 gli uomini).
Al Pronto Soccorso degli ospedali si sono presentate 23 persone, di cui 13 sono state ricoverate. Al momento il numero complessivo delle persone in ospedale è di 200 degenti.
Che ne pensate unimamme di questa epidemia?
Le zone del nord Italia colpite dalla Legionella
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