Era soprannominata la regina dell’editoria e non a caso. La sua vita è stata interamente dedicata ai libri, alla cultura.
Inge Feltrinelli era nata nel 1930 in Germania, figlia di ebrei tedeschi, naturalizzata italiana, Amos Oz, ama ricordarla così: “un vero vulcano di idee, curiosità, gentilezza”.
Sessant’anni fa, quando l’Italia era un paese ancora molto provinciale, Inge Feltrinelli aiutò Giangiacomo Feltrinelli a portare una nuova ventata culturale nel nostro Paese.
“I libri sono tutto, i libri sono la vita”, era il suo motto, ed infatti la sua esistenza è trascorsa circondata da libri, librai, editori, scrittori e lettori.
Nel marzo del 1972 dopo la morte di Giangiacomo Feltrinelli ha salvato la casa editrice, consegnandola poi al figlio Carlo.
”Fonte quotidiana di ispirazione per le attività dell’intero Gruppo, Inge Feltrinelli è stata la guida più esigente e lo sguardo più innovativo, l’entusiasta promotrice di nuove attività come la diga più invalicabile a difesa dell’indipendenza e dell’autonomia della cultura e di tutte le manifestazioni di pensiero libero. ‘Fotografa, fotoreporter, grande appassionata di moda, di arte e di ogni forma di creatività, aveva difeso con coraggio la stessa esistenza della Casa editrice Feltrinelli, alla scomparsa del suo fondatore. Ci lascia una donna che sapeva distinguere la qualità e che ha portato in Italia e a Milano, nel corso degli ultimi cinquant’anni, scrittrici, scrittori, editori, intellettuali internazionali animando un contesto di inestimabile ricchezza’ ” ha scritto così, in un comunicato, la casa Editrice.
Ora tutti si stringono vicino alla famiglia di Carlo Feltrinelli.
Da domani dalle 10 alle 14, a Palazzo Marino, sarà aperta la camera ardente presso la sede del Comune di Milano.
“Inge Feltrinelli è stata una vera protagonista della vita culturale e sociale della nostra città. Accolta come solo Milano sa fare, Inge ha condiviso valori, passioni e problemi del nostro essere comunità” ha commentato il sindaco di Milano Giuseppe Sala.
Infine, anche lo scrittore Roberto Saviano ha dedicato un pensiero a lei. “Inge era un seme. Ovunque si piantasse, creava vita”.
Unimamme, voi dedicherete un momento di riflessione alla vita di questa donna di cui si parla su Ansa?
Noi vi lasciamo con un modo per diffondere la conoscenza attraverso la lettura.
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