Un po’ prima delle 4 di mattina i vicini hanno cominciato a sentire strani rumori e urla, insieme a disperate richieste di aiuto.
“Qualcuno mi aiuti!” ha gridato una voce femminile nei racconti della signora Cho, una vicina.
Uno degli adulti feriti nel tentato omicidio – suicidio, nel frattempo, stava chiamando la polizia.
“Aiuto, aiuto aiuto, sbrigatevi, la mia bambina è già stata accoltellata due volte, qualcuno l’ha accoltellata”.
Dalla centrale hanno chiesto maggiori informazioni. La voce ha risposto: “non conosco questa persona, non so da dove sia venuta”.
“Stavo dormendo e poi ho sentito qualcuno urlare, ho visto il sangue per terra, qualcuno è rimasto ferito”.
Quando la polizia, pochi minuti dopo, ha fatto irruzione, ha trovato uno scenario agghiacciante: tre neonate accoltellate, due adulti feriti (uno era un papà delle piccole ferite) e una terza persona, una cinquantaduenne lì impiegata che si era recisa i polsi in un tentato suicidio.
Tutte le vittime sono state portate in ospedale, le loro condizioni sono risultate critiche, ma stabili.
Nel corso dell’indagini sono emerse però irregolarità riscontrate dal New York State Office of Children and Family Services.
Pare che la struttura dove si è svolto il crimine non sia un nido. Una portavoce del New York State Office of Children and Family Services ha riferito che programmi per bambini così piccoli sono vietati.
I vicini hanno riferito di aver assistito a un via vai di donne incinte e la polizia ha il sospetto si trattasse di un hotel dove far nascere i figli delle donne cinesi per assicurarsi che avessero la cittadinanza americana.
Secondo gli inquirenti questa casa poteva inoltre servire come struttura di maternità per le donne legalmente in America, ma che non avevano nessuno a cui lasciare i figli.
Una delle mamme delle piccine ha asserito di aver pagato 4600 dollari per stare un mese.
La struttura era registrata come impresa, ma non come nido.
Sulla scena sono stati ritrovati due coltelli. Yu Fen Wang, 52 è la donna ritenuta responsabile, lei era una dipendente della struttura.
Unimamme, cosa ne pensate di quanto riportato sul New York Times?
Noi speriamo che venga fatta chiarezza e che le piccine guariscano in fretta.
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