La vicenda si è svolta in una scuola Montessori di Crotone dove un bambino, tutti i giorni, si siedeva con il volto verso la parete.
Suo padre, casualmente, si è accorto di quanto stava avvenendo e ha chiesto spiegazioni. Gli hanno detto che era “un esperimento della maestra di sostegno“. Credendo che, appunto, si trattasse di una situazione momentanea, l’uomo non ha insistito.
Successivamente però si è accorto che il figlio si trovava sempre nella stessa posizione. A quel punto ha telefonato al dirigente scolastico che, saputa cosa accadeva in quell’aula, ha detto al Garante per l’infanzia e l’adolescenza, già avvertito dal padre, di aver attivato le procedure per sanzionare i responsabili.
Il Garante dell’Infanzia, il sociologo Antonio Marziale, ha denunciato l’ingiustizia subita dal bimbo in un messaggio su Facebook:
“BIMBO DISABILE OGNI GIORNO CON LA FACCIA AL MURO. LE MAESTRE: “È UN ESPERIMENTO”. LA DENUNCIA DEL GARANTE MARZIALE
«Accade alla Scuola “Montessori” di Crotone. Un bimbo viene messo a sedere su un banco, con la faccia al muro. Dà le spalle alle maestre e ai compagni. Il padre se ne accorge una mattina, ma pensa sia un gesto istantaneo, del momento, del proprio bambino portatore di handicap. Nei giorni successivi nota che il gesto del figlioletto è automatico e chiede spiegazioni. Le maestre rispondono che “è un esperimento della maestra di sostegno”, da loro evidentemente avallato, giacché nessuna ha provveduto a denunciare al capo d’Istituto.
E allora il padre pensa di scrivere al Garante». È quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, che così continua: «Ho immediatamente telefonato al dirigente scolastico Girolamo Arcuri, che senza perifrasi, con assoluto senso di responsabilità e professionalità, mi ha detto di aver nel frattempo saputo e di avere attivato le procedure previste per sanzionare i responsabili, così come Rosanna Barbieri, dirigente l’Ufficio scolastico provinciale.
Ringrazio entrambi per la rapidità e la disponibilità, che dimostra come la scuola debba intervenire, proprio per salvaguardare la dignità umana e professionale di quanti ivi lavorano, nella stragrande maggioranza con perizia e cura. È tempo di finirla con l’occultare i danni dei pochi pensando di fare “il bene della scuola”.
L’immagine di una scuola prestigiosa come la “Montessori” di Crotone non è in discussione, lo sono coloro i quali hanno leso i diritti di un bambino con modalità degne del più oscuro medioevo. Degli accadimenti relazionerò alle autorità competenti, magistratura minorile in primo luogo – conclude Marziale – perché non è tollerabile che un santuario della tutela e della formazione dei nostri bambini divenga, invece, luogo di tortura. I genitori hanno il diritto di essere sicuri che i figli sono custoditi con amore. Chi non è in grado di darne, cambi mestiere»
Il messaggio su Facebook ha ricevuto 3763 Like e 2971 condivisioni.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questa denuncia?
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