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Videogame violenti e comportamento aggressivo, confermata la correlazione

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valeria bellagamba

Videogame violenti e comportamento aggressivo, uno studio conferma la correlazione.

Da tempo studiosi ed educatori si interrogano sul rapporto di bambini e adolescenti con i videogame, sia dal punto di vista della eccessiva esposizione agli schermi, con tutti gli effetti che ne possono conseguire sulla salute, sia dal punto di vista del condizionamento della psiche e del comportamento di chi trascorre molte ore davanti ai videogiochi.

In merito esistono diversi studi, anche con risultati tra loro contrastanti, ma che di massima confermano che stare troppo tempo davanti ai videogiochi non è salutare, soprattutto per i più giovani. Si tratta di un problema di dipendenza, prima di tutto, ma non solo. Anche il comportamento di bambini e ragazzi può essere influenzato dai videogiochi, soprattutto se si tratta di videogame violenti. Un recente studio, una meta analisi di studi precedenti, ha dimostrato che bambini e ragazzi che giocano abitualmente ai videogiochi violenti tendono ad avere comportamenti violenti.

Videogame violenti e comportamento aggressivo

Lo studio sulla correlazione tra videogiochi violenti e comportamenti aggressivi è del Dartmouth College di Hanover, città dello stato americano del New Hampshire, si tratta di quella che in gergo si chiama meta-analisi e raccoglie i dati di studi precedenti riassumendone i risultati complessivi. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) con il titolo: “Metaanalysis of the relationship between violent video game play and physical aggression over time“.

Gli autori della meta-analisi sulla base dell’esame e del confronto di precedenti studi scientifici sostengono che il gioco con videogame violenti è associato ad un aumento dell’aggressività fisica, con il passare del tempo.

I ricercatori mettono subito in evidenza la presenza di studi contrastanti sulla pericolosità dei videogiochi, sottolineando che alcuni continuano a negarla, ma che si tratta comunque di una minoranza. Nonostante molti studiosi della materia concordino che giocare a videogame violenti aumenti l’aggressività fisica – scrivono i ricercatori del Dartmouth College -, una minoranza continua ancora a negarlo. Proprio per fare chiarezza, gli studiosi americani hanno condotto una meta-analisi su 24 studi da tutto il mondo, effettuati tra il 2010 e il 2017. Complessivamente, gli studi hanno coinvolto 17.000 partecipanti di età compresa tra i 9 e i 19 anni.

Tutti gli studi hanno esaminato il modo in cui i videogame violenti influenzavano i cambiamenti nelle aggressioni fisiche nel mondo reale, in un tempo che va dai tre mesi ai quattro anni. Esempi di queste aggressioni comprendevano il picchiare qualcuno o l’essere inviati nell’ufficio del preside per rissa. Questi episodi di aggressione erano basati su segnalazioni di bambini, genitori, insegnanti e colleghi.

I ricercatori del Dartmouth College hanno risposto a tre critiche specifiche sugli studi scientifici riguardanti i videogame e i comportamenti aggressivi:

  • Per rispondere alle critiche secondo le quali le precedenti meta-analisi hanno sovrastimato l’associazione del gioco violento e all’aggressività, perché hanno incluso anche misure “non serie” per valutare l’aggressività. Questa meta-analisi è stata limitata agli studi che hanno misurato le segnalazioni di aggressione fisica evidente, nel tempo. Nonostante questo criterio più severo, i risultati hanno dimostrato l’ipotesi che giocare con i videogame violenti è associato ad un conseguente aumento dell’aggressività fisica.
  • Per indagare sulle affermazioni, secondo le quali gli effetti degli studi sarebbero spesso gonfiati, perché molti studi non tengono conto di altre variabili predittive del comportamento aggressivo, i ricercatori del Dartmouth College hanno confrontato analisi che includevano o non includevano informazioni sulle quelle variabili e hanno scoperto che prendere in considerazione questi dati aveva solo un effetto minore sulla dimensione della relazione osservata tra il gioco con un videogame violento e l’aggressività.
  • Per valutare le affermazioni secondo le quali l’effetto stimato del gioco violento sull’aggressività è gonfiato, a causa di un pregiudizio nei confronti di pubblicazioni che non riescono a trovare una relazione tra gioco violento e aggressività, i ricercatori di Dartmouth hanno condotto una serie di test differenti e hanno scoperto che non c’è alcuna evidenza di pregiudizio di pubblicazione.

Oltre alle risposte a queste critiche per dimostrare che il gioco con i videogame violenti è associato ad un‘aumentata aggressività nel tempo, lo studio riferisce anche che questo effetto sembra molto diverso tra i vari gruppi etnici: l’effetto maggiore è stato osservato tra i partecipanti bianchi, qualche effetto tra gli asiatici e nessun effetto è stato osservato per gli ispanici. Sebbene si tratti di elementi speculativi, gli autori suggeriscono che questo effetto possa riflettere una maggiore enfasi sul mantenimento dell’empatia verso la vittime dell’aggressione tra culture orientali e ispaniche, in contrasto con l’enfasi sul “robusto individualismo” nelle culture occidentali.

Anche se nessun singolo progetto di ricerca è definitivo, gli studiosi americani hanno fatto sapere che la loro ricerca punta a fornire le risposte più attuali e convincenti alle critiche chiave su  questo argomento. “Sulla base delle nostre scoperte, riteniamo sia chiaro che il gioco con i videogiochi violenti è associato a successivi aumenti dell’aggressione fisica, ha detto l’autore principale dello studio, Jay G. Hull, il professore di Dartmouth di Scienze Psicologiche e del Cervello, e preside associato di facoltà per le scienze sociali a Dartmouth.

Il critico più notevole della letteratura sul legame tra videogiochi violenti e aggressività ha condotto studi soprattutto su popolazioni ispaniche e non ha trovato prove di questa associazione. Hanno spiegato gli studiosi, sottolineando che non è sufficiente uno studio per provare o confutare una teoria: “Se tutti i miei studi mostrassero risultati nulli, anch’io sarei scettico“, ha detto il co-autore James D. Sargent, Scott M. e Lisa G. Stuart, professore di Oncologia Pediatrica e direttore del C. Everett Koop Institute di Dartmouth. “Spero che i nostri risultati sollecitino gli scettici a rivalutare la loro posizione, soprattutto perché alcune delle nostre altre ricerche indicano che il gioco violento dei videogiochi può aumentare la devianza con implicazioni per comportamenti a rischio multiplo“, ha aggiunto Sargen.

Lo studio si basa sulla ricerca complessiva che esamina l’impatto dei videogiochi sul comportamento dei bambini, compreso un collegamento con giochi di alto livello, glorificazione del rischio e comportamento deviante (come fumo, alcolismo e sesso a rischio) e l’associazione tra la riproduzione di questo tipo di giochi e la guida spericolata tra gli adolescenti.

Dello studio ha scritto Science Daily.

Che ne pensate unimamme? Siete convinte dell’effetto pericoloso dei videogames violenti?

Sull’argomento vi ricordiamo i nostri articoli:

valeria bellagamba

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