Esame di Maturità: le novità introdotte dal governo. Come cambia l’esame più temuto dagli studenti.
Grandi novità per l’Esame di Stato, chiamato anche Esame di Maturità, che conclude il ciclo delle scuole superiori. Temutissimo dagli studenti, la grande novità per l’anno prossimo è la cancellazione del “quizzone” Invalsi, autentico spauracchio per gli studenti. Ecco cosa cambia.
Nuovo governo, nuovo esame. In questi giorni l’esecutivo a guida Lega e Cinque Stelle ha annunciato le modifiche all’Esame di Maturità, il nome abituale anche se non preciso dell’Esame di Stato, quello che conclude di ciclo delle scuole superiori e da sempre è il terrore di molti studenti. Negli anni l’esame è cambiato più volte e anche questo governo ha voluto lasciare il segno.
La prima novità è la riduzione delle prove scritte, che dalle tre attuali (prova d’Italiano, prova dell’indirizzo scolastico e quizzone), passano a due, con l’abolizione del test Invalsi. Una prova quest’ultima che è stata criticata negli anni, anche dagli insegnanti e che nell’ultimo anno scolastico era stata svolta durante il calendario di lezioni e non nei giorni dell’esame di giugno. Inoltre, per la correzione e l’assegnazione del voto per le prove scritte saranno utilizzate griglie di valutazione nazionali.
Nella valutazione finale complessiva dell’esame verrà assegnato un punteggio maggiore al credito scolastico, tenendo conto del percorso dei ragazzi nell’ultimo triennio di scuola.
Le modifiche sono state comunicate con una circolare del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca ed entreranno in vigore già da quest’anno scolastico. Insieme alla circolare sono stati inviati alle scuole anche altri due importanti allegati operativi: Il Documento di lavoro elaborato da una commissione di esperti, guidata dal linguista Luca Serianni per la preparazione delle tracce della prima prova scritta, italiano, e le Indicazioni per l’elaborazione delle griglie di correzione delle due prove scritte.
L’altra importante novità è l’eliminazione dell’Alternanza Scuola-Lavoro, che era stata introdotta dalla buona Scuola di Renzi.
Con le nuove modifiche, dunque, per essere ammessi all’Esame di Maturità non sarà necessario aver svolto delle ore di lavoro presso enti o aziende, nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, e nemmeno la prova nazionale Invalsi. Sarà necessario, invece:
Con la riforma dell’Esame di Maturità torna dunque il voto in condotta. Il Consiglio di classe potrà deliberare l’ammissione all’esame anche degli studenti con l’insufficienza in una disciplina o gruppo di discipline valutate con un unico voto, ma dovrà motivare la propria scelta.
Cambia anche la prova scritta d’Italiano, che servirà ad accertare la padronanza della lingua, le capacità espressive e critiche delle studentesse e degli studenti, i quali dovranno produrre un elaborato scegliendo tra 7 tracce su 3 tipologie di prove, non più 4 come è stato finora. Le 7 tracce riguarderanno l’ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico.
Le tre tipologie di prova scritta d’italiano saranno:
Per l’analisi del testo (tipologia A) la novità principale riguarda il numero di tracce proposte: gli autori saranno due, anziché uno come è accaduto finora, per coprire ambiti cronologici, generi e forme testuali diversi. Potranno essere proposti testi letterari dall’Unità d’Italia a oggi.
Invece, l’analisi e produzione di un testo argomentativo (tipologia B) proporrà ai maturandi un singolo testo compiuto o un estratto da un testo più ampio, chiedendone l’interpretazione seguita da una riflessione dello studente. Infine, la tipologia C, il “vero e proprio” tema, proporrà problematiche vicine all’orizzonte delle esperienze di studentesse e studenti e potrà essere accompagnata da un breve testo di appoggio che fornisca ulteriori spunti di riflessione.
La riforma ha cancellato il tema o saggio storico, suscitando perplessità e polemiche. La prova scritta d’italiano si terrà il 19 giugno 2019.
La seconda prova scritta riguarderà una o più discipline caratterizzanti i percorsi di studio. Per esempio al liceo classico la traduzione dal greco o dal latino, allo scientifico il compito di matematica. Con la circolare del Miur vengono date alle scuole le prime indicazioni sulla seconda prova, con una novità: saranno previste, secondo la nuova normativa vigente, griglie nazionali di valutazione che saranno fornite alle commissioni per una correzione più omogenea ed equa. Le griglie saranno introdotte anche per la correzione della prova di italiano. La seconda prova scritta è fissata al 20 giugno 2019.
Il punteggio finale del voto d’esame sarà in centesimi. Si parte dal credito scolastico a cui sarà assegnato fino a 40 punti, invece degli attuali 25 punti. Alla commissione spettano poi fino a 60 punti: massimo 20 per ciascuna delle due prove scritte e 20 per il colloquio. Il punteggio minimo per superare l’Esame di Maturità resta fissato in 60 punti. La Commissione d’esame può motivatamente integrare il punteggio, fino ad un massimo di 5 punti, nel caso in cui il candidato abbia ottenuto un credito scolastico di almeno 30 punti e un risultato complessivo nelle prove di esame di almeno 50 punti.
A gennaio saranno comunicate agli studenti le materie della seconda prova.
Per ulteriori informazioni rimandiamo alla circolare del Miur.
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