Pakistan: fissata per oggi 8 ottobre l’udienza decisiva per Asia Bibi, la madre cattolica accusata e arrestata di blasfemia nel 2009.
Alle 13 (in Italia saranno le 10 del mattino) la Corte Suprema del Pakistan si riunirà per il terzo e ultimo grado di giudizio per decidere se la sentenza di pena capitale va confermata o annullata. Il pronunciamento dei giudici avverrà in giornata ma probabilmente occorrerà attendere alcuni giorni per la pubblicazione.
“Nel giro di una settimana, dunque, Asia potrebbe essere libera. Speriamo e preghiamo” ha dichiarato Joseph Nadeem, tutore della famiglia di Asia e presidente della Renaissance Education Foundation che si occupa di aiutare la famiglia e di sostenere ogni spesa, si legge su La Stampa. La speranza dipende dal fatto che il Collegio giudicante, composto da 3 alti magistrati, è presieduto dal presidente della Corte Suprema del Pakistan che cercherà di spogliare il processo di ogni valenza religiosa, cosa che purtroppo non è avvenuta nel passato.
Asia Bibi: perché è stata accusata di blasfemia?
Tutto ha avuto inizio nel giugno del 2009 quando la polizia del suo villaggio, nella provincia di Punjab, arresta Asia dopo che alcune donne di credo musulmano e l’imam locale l’hanno denunciata per aver offeso Maometto, quindi accusandola di blasfemia.
Tutto sarebbe nato da un attacco delle donne ad Asia perché essendo cristiana contaminava l’acqua della fonte. Asia ha reagito e le donne si sono recate dall’imam locale il quale ha poi denunciato Asia per blasfemia, inventandosi di essere stato presente ai fatti e che la donna avrebbe offeso Maometto.
Nel novembre del 2010 questa mamma viene condannata a morte.
Forte la reazione dei cattolici, ma anche di alcuni musulmani, a cui è seguito anche l’appello di Papa Benedetto. Nel frattempo viene presentato il riscorso ma nel 2011 muoiono due personaggi noti che si erano schierati a favore di Asia: il governatore del Punjab, musulmano, e il ministro federale per le minoranze religiose, cattolico.
Ciò rende ancora più difficile trovare un giudice per Asia e i tempi si allungano. Solo ad ottobre 2014 un giudice accetta di deliberare sul caso di Asia Bibi, ma conferma la sentenza di primo grado, dichiarando credibili le testimonianze. Da lì l’ennesimo ricorso e la sospensione della pena. E così passano quasi 10 anni.
Intanto Asia Bibi dal carcere fa sapere di aver perdonato e chiede a tutti di pregare per lei.
Segue l’appello di una figlia e del marito di Asia Bibi:
E voi unimamme eravate al corrente della storia di questa donna? Noi speriamo venga finalmente liberata, e che cambi anche l’assurda legge sulla blasfemia.