È stata gettata dal balcone della casa della nonna, al terzo piano di una palazzina di Taranto, domenica scorsa. A compiere l’efferato gesto il suo papà, che poco prima aveva accoltellato alla gola suo fratello di 14 anni. L’uomo era stato allontanato dalla famiglia e aveva perso la custodia dei figli: dopo l’ennesimo litigio con la sua compagna, era entrato in casa della suocera e aveva tentato di uccidere entrambi i suoi figli.
Ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, la piccola di 6 anni lotta da giorni tra la vita e la morte. Nella giornata di ieri è stata sottoposta a ben due operazioni: un intervento alla testa, nello specifico una “craniotomia decompressiva”, e un’operazione all’addome. La piccola ha superato entrambi gli interventi, ed è in fase di ripresa.
Accusato di tentato omicidio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, il padre della piccola verrà interrogato oggi. Ad assisterlo però sarà un avvocato d’ufficio perché quello scelto dall’accusato si è tirato indietro: “Ho un bambino di 7 anni e per motivi etici non me la sento di difendere chi è accusato di una cosa del genere“ ha dichiarato il legale. Una scelta assolutamente condivisibile, non pensate Unimamme?
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