Nel corso dell’ultimo anno una mamma irlandese ha notato che il comportamento di suo figlio, un bimbo autistico non verbale di 5 anni, era peggiorato.
“Era spesso angosciato e agitato, aveva attacchi di panico, soffriva di terrori notturni, piangeva e si comportava in modo strano, era un bambino completamente diverso da quello che conoscevamo e lui non poteva dirci perché”.
In gennaio il piccolo ha portato a casa l’album dei ritagli che viene inviato ai genitori perché vedano il lavoro svolto dai figli a scuola.
“Certo, l’avevamo visto prima, ma non avevamo notato che nostro figlio era legato a una sedia per le caviglie”.
“Io gli stavo parlando e gli chiedevo cosa volesse mostrarmi, lui continuava a toccare il quaderno. Ho iniziato a guardare attentamente alle foto e il mio cuore ha iniziato a battere forte. Era lì in piena luce il mio piccino legato a una sedia per le caviglie.”
“Mi sono sentita male, era come se si fosse alzata la nebbia. Ora avevamo una spiegazione”.
I genitori hanno fatto un esposto ufficiale citando per negligenza e violazione del lavoro la scuola speciale a cui avevano affidato il figlio, ma non ne hanno più saputo niente.
“Quelle sedie sono fatte per i bambini che hanno bisogno di essere alzati e angolati nella giusta posizione, non per mio figlio”.
Kevin Winters, avvocato per i diritti umani che assiste legalmente la famiglia ha detto che sono ai primi stadi della causa. Il punto chiave, secondo lui, è l’accusa dei genitori. “C’è stata una comunicazione insufficiente da parte della scuola e della autorità e su come avrebbero gestito le necessità del bambino, con particolare riferimento al blocco”.
L’avvocato ha aggiunto che la mamma del piccolo non aveva in alcun modo acconsentito a questo processo e nonostante abbia sollevato il problema da tempo non è soddisfatta della soluzione.
Ora la famiglia ha intrapreso un’azione legale contro la scuola, il consiglio educativo e i servizi sociali.
Un portavoce della polizia dell’Irlanda del Nord ha rivelato: “ il caso è stato riportato alla polizia, è sotto indagine”.
Le autorità che si occupano di temi educativi si sono rifiutate di lasciare dichiarazioni per tutelare la privacy del minore.
Unimamme, cosa ne pensate di questa notizia riportata sul Daily Mail?
Come si fa, ci domandiamo noi, a trattare così dei bambini, per di più con problemi? Sanno queste persone cosa è l’inclusione?
Noi vi lasciamo con un approfondimento su come migliorare l’inclusione in classe.
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