Per colpa di una delibera del Consiglio comunale di Lodi, circa 200 bambini figli di immigrati per poter beneficiare di mensa e bus scolastico senza dover pagare la retta massima devono presentare dei certificati dei Paesi di origini difficili o impossibili da recuperare.
Agli stranieri extracomunitari viene infatti richiesto di portare, oltre alla dichiarazione dei reddito, le certificazioni in originale (non bastano le autocertificazione) di non possesso di case, conti correnti e auto nel loro Paese di origine.
L’impossibilità di recuperare tali documenti ha di fatto impedito lo scorso anno ai bambini l’accesso alla mensa e al bus, che si sono portati il pranzo da casa. Ma nemmeno questo sembra più possibile: sembrerebbe infatti che per potersi portare il pasto da casa occorrerà seguire delle direttive dell’azienda sanitaria in tema di conservazione degli alimenti, si legge su Il Fatto Quotidiano. Occorrerà, in altre parole, che ogni scuola abbia frigoriferi per conservare i pasti dei bambini.
Tanti i genitori arrabbiati. Molti hanno fatto ricorso al Tribunale di Milano contro la “discriminazione su base etnica“.
Il sindaco leghista Sara Casanova che aveva firmato la delibera anziché modificarla, come è già avvenuto per un altro comune, Voghera, che ha accettato le autocertificazioni da parte degli stranieri, rimane della sua idea e il comune ha anche deliberato circa 10 mila euro per difendersi legalmente.
E’ partita nel frattempo una raccolta fondi ad opera del Coordinamento Uguali Doveri che ha iniziato a sensibilizzare sulla situazione ingiusta. E qui la bella notizia: in pochi giorni sono stati raccolti più di 60 mila euro, soldi che permetteranno ai bambini l’accesso ai servizi scolastici con i quali verrà compensata la differenza tra ciò la quota derivante dall’Isee e la quota massima.
In tanti hanno donato e avrebbero continuato se il Coordinamento non avesse dato lo stop perché è stato raggiunto l’importo ritenuto necessario fino al momento in cui il tribunale di Milano si esprimerà sulla delibera firmata dalla sindaca leghista Sara Casanova.
Diverse le reazioni della politica. Anche il vicepremier Luigi di Maio è intervenuto scrivendo sui social: “I bambini non si toccano! Se alcuni genitori non si comportano bene si multino loro, non i loro figli: questo Stato sarà sempre dalla parte dei bambini. Sono contento perché gli italiani hanno risposto dando prova della loro grande solidarietà e del loro grande cuore, alla faccia di chi si diverte a dipingerli in altra maniera. Parlerò con il ministro Bussetti che ha già detto che si troverà una soluzione. E vi assicuro che sarà così”.
Che aggiungere unimamme, speriamo che questa storia si concluda al più presto a favore dei bambini.
Le donne di casa Klum si prestano come testimonial per Intimissimi: da nonna Erna a…
Come scegliere i nomi per gemelli: una guida pratica per i genitori che stanno per…
Che Pia Fico Balotelli abbia preso dal padre Mario, attualmente attaccante del Genoa? La sua…
Introduzione al mondo delle notizie per i bambini: come fare a mostrare loro il mondo,…
In base al tipo di lavoro che fate (o allo stato della gravidanza) potreste dovere…
Seggiolino in auto obbligatorio per i bambini: ecco cosa dice il Codice della Strada (e…