Il 4 marzo scorso Francesca Fioretti e sua figlia sono rimaste senza Davide Astori, trentunenne difensore della Fiorentina trovato senza vita in una camera d’albergo. Nonostante il dolore sia ancora molto vivo, Francesca deve andare avanti anche per sua figlia Vittoria, ancora piccola.
La donna si divide tra Milano e Firenze e si è trasferita di recente, in fretta, per favorire l’inserimento della figlia all’asilo.
“La vita con Vittoria è stata dura, non le ha concesso neanche la meraviglia dei giorni insieme che Davide ed io abbiamo vissuto. Io so che non devo vivere il mio dolore attraverso di lei, non devo apparire triste né disperata. La sua serenità dipende dalla mia. Davide, per quanto mi possa far soffrire, non deve diventare un tabù, qualcosa da nascondere, un vuoto da non pronunciare. Lei ha capito che lui non tornerà, ma lo abbiamo collocato in un luogo immaginario in cui è felice. Ora devo cercare di fabbricare le ali con le quali Vittoria possa volare nella vita. Non ci dobbiamo far inghiottire da questo vuoto. Non so cosa mi abbia dato la forza di trovare la lucidità con cui ho subito affrontato la mia unica priorità: mia figlia”.
Francesca è una mamma attenta, che cerca di preservare la stabilità della figlia. . “Nemmeno la cosa più tragica che poteva mai accadermi doveva destabilizzare lei quanto aveva annientato me. “
La donna si è rivolta a uno psicologo infantile per farsi consigliare riguardo la figlia, perché non voleva, per quanto possibile che il dolore e lo choc della perdita influenzassero la sua piccolina.
“Dal primo momento mi è stato chiaro che Vittoria non avrebbe mai dovuto essere la spugna delle sofferenze degli altri, e tantomeno delle mie.”
La mamma infatti vuole che sua figlia si integri e viva serena. “Insieme sapremo colmare il vuoto che si è creato riempiendolo con tutti i ricordi e le immagini di noi e del breve ma intenso periodo che abbiamo condiviso. Questo penso sia l’unico regalo e l’unico modo con cui posso accompagnarla nel futuro: essere la sua ancora quando ne avrà bisogno, il porto sicuro dove potrà sempre tornare ed essere serena, ma lasciandola libera di vivere come tutte le sue coetanee.”
Francesca ha incontrato Davide nel 2013, in occasione di una festa. Dopo aver avuto il suo numero da un amico Astori le ha scritto per un mese, tutti i giorni. La donna ha scoperto di essere incinta poco prima di un viaggio in Perù insieme ad Astori, nel corso di un controllo in luogo le dissero che avevano perso la piccola, e invece tornati a Roma la loro bimba c’era ancora.
“Se è così forte, non può che essere una bambina“ aveva commentato Astori e così decisero di chiamarla Vittoria.
Francesca sta cercando di trasmettere alla figlia le passioni condivise con il papà della bimba. “Il mio desiderio più grande è quello di poter rivivere la passione che ho condiviso con lui, e che abbiamo subito voluto trasmettere alla nostra bambina: viaggiare in posti fantastici dove si possano conoscere culture e profumi diversi”.
“Dovevamo camminare insieme, fino a perderci. Invece siamo soli. Tutti e due. C’era una vita possibile, per me e per lui. Ora, almeno per me, ce n’è un’altra, che non ho scelto. La costante gioiosa è Vittoria. Vittoria, la vita che non smette“.
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