Università migliori del mondo per innovazione: la top 100.
È stata pubblicata la classifica delle 100 università migliori al mondo per innovazione. Ecco quali sono gli atenei al top e come si piazza l’Italia.
La classifica è stata elaborata dall’agenzia di stampa britannica Reuters e rappresenta un valido punto di riferimento per ragazzi e famiglie nella scelta dell’università.
La classifica delle 100 università migliori del mondo per innovazione raccoglie gli atenei all’avanguardia in materia di promozione della scienza, invenzione di nuove tecnologie e contributi ai nuovi mercati e alle nuove industrie.
In cima top 100 università più innovative c’è la Stanford University di Palo Alto, in California. Da sempre una delle migliori università degli Stati Uniti e del mondo, Stanford conferma il primo posto per il quarto anno consecutivo. La classifica è stata elaborata dall’agenzia di stampa britannica Reuters con Clarivate Analytics.
Non ci sono grosse sorprese tra i primi posti della top 100 delle università più innovative al mondo, che restano saldamente nelle mani dei principali atenei americani, confermando le prime quattro posizioni dello scorso anno. Al secondo posto troviamo il Mit (Massachusetts Institute of Technology) di Boston e al terzo la prestigiosa Harvard University. Le prime tre conservano le loro posizioni da quattro anni. Seguono al quarto e al quinto posto le Università della Pennsylvania e di Washington, quest’ultima salendo di due posizioni rispetto alla classifica dello scorso anno. Al sesto si piazza l’Università del Texas, mentre in settima posizione troviamo la prima università non statunitense e prima europea, la Katholieke Universiteit di Leuven in Belgio. Quindi all’ottavo posto un altro ateneo europeo, l’Imperial College di Londra; chiudono la top 10 delle università più innovative al mondo l’Università della Carolina del Nord a Chapel Hill, nona, e la Vanderbilt University di Nashville, Tennessee, decima.
L’Università di Stanford conferma il primo posto grazie alle numerose ricerche effettuate, pubblicate su riviste scientifiche prestigiose, e ai brevetti registrati. Tra i recenti successi di Stanford ci sono i numerosi progetti nel campo dell’intelligenza artificiale, come i sistemi di telecamere per guidare le auto e i simulatori per prevedere le potenziali interazioni farmacologiche prima che nuovi farmaci vengano testati sugli esseri umani.
Nella restante parte della classifica, è da segnalare l’exploit dell’Università di Manchester, che in un anno è risalita di ben 27 posizioni, dalla numero 80 alla numero 53, grazie alla ricerca sul grafene, ritenuto uno dei materiali più resistenti sulla Terra, ma anche uno dei più leggeri, flessibili e altamente conduttivi. Il grafene è un materiale che in futuro potrebbe rivelarsi un componente fondamentale per le innovazioni nel campo dell’elettronica, dell’energia, dei trasporti e di altri settori. I fisici teorizzarono l’esistenza del grafene negli anni ’40, ma è stato prodotto per la prima volta solo nel 2004, proprio da due scienziati dell’Università di Manchester, università che negli ultimi anni ha svolto un ruolo cruciale nella ricerca mondiale su materiali all’avanguardia.
E l’Italia? Nella top 100 delle università più innovative al mondo non c’è nessun ateneo italiano, purtroppo. Le università italiane rimangono fuori. Riguardo alla ripartizione geografica, gli Stati Uniti, nemmeno a dirlo, dominano la classifica con ben 46 università nella top 100, seguono Germania e Giappone che con nove università ciascuno si contendono il secondo posto, pur nettamente staccato dagli Usa; la Corea del Sud ha otto università in classifica, quindi seguono Cina, Francia e Regno Unito con cinque a testa; la Svizzera con tre università; poi Belgio, Canada, Israele e Paesi Bassi che ne hanno due; chiudono Danimarca e Singapore con una università a testa nella top 100. Nel complesso le università europee in classifica sono 27, quelle del Nord America 48 (46 Usa più 2 Canada), le università dell’Asia sono 23, del Medio Oriente 2, mentre l’Africa, il Sud America e l’Oceania/Australia non hanno alcuna università tra le più innovative al mondo.
Per conoscere quali sono le università italiane più innovative, bisogna passare alla top 100 europea di Reuters. Qui al primo posto troviamo la Katholieke Universiteit di Leuven, al secondo l’Imperial College di Londra e al terzo posto la prestigiosa Università di Cambridge. Queste tre università hanno confermato la loro posizione per il terzo anno consecutivo.
Per trovare una università italiana bisogna scendere fino al 44° posto, dove si piazza il Politecnico di Milano, mentre al 66° c’è la Statale di Milano e al posto 81° La Sapienza di Roma. Il nostro Paese, dunque, ha solo tre università tra le migliori 100 più innovative d’Europa.
La classifica europea premia inoltre le università dei piccoli Paesi: il Belgio oltre ad essere al primo post è presente con sette atenei. Invece la Russia nemmeno uno. A fare la parte del leone è la Germania, che domina la top 100 delle università più innovative d’Europa con 23 università in classifica; in calo invece il Regno Unito che a causa delle incertezze della Brexit vede scendere le sue presenze da 35 a 21; mentre la Fancia è al secondo posto con 18 università nella top 100, al terzo i Paesi Bassi con 9 atenei.
Che ne pensate unimamme? Ritenete utili queste classifiche?
Per la classifica completa delle 100 università migliori al mondo per innovazione, consultate il sito web ufficiale.
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