La mamma Cheyanne Lee si è recata in ospedale per fare una trasfusione di sangue il 3 agosto 2017. 11 ore dopo si è svegliata accorgendosi di aver rotto le acque. C’era anche una pozza di sangue vicino a lei.
Cheyenne aveva una rottura della placenta, si tratta di un raro caso in cui la placenta si stacca dall’utero. Si tratta di una situazione pericolosa quando l’ossigeno diminuisce e la mamma comincia a dissanguarsi. Se non si interviene con tempestività c’è il rischio che la mamma e il piccolo muoiano. Alla donna è stato fatto un cesareo d’urgenza. “I 30 medici e infermiere hanno fatto il possibile per salvarci”. Il salvataggio però non è avvenuto senza complicazioni.
“Durante il parto mia figlia Harper è morta tre volte a causa della completa separazione della placenta dall’utero, questo ha portato una perdita di ossigeno e sangue dai suoi organi vitali”.
Grazie all’uso dell’adrenalina e della rianimazione Harper è resuscitata, anche sua mamma è stata rianimata e ha perso 6 litri di sangue.
Le conseguenze per Harper sono state gravi. I medici l’hanno attaccata a un ventilatore e le hanno infilato un tubo nell’addome per mangiare.
“A causa dell’enorme danno al suo cervello ha avuto diversi attacchi di epilessia al giorno. I suoi organi e il fegato non funzionavano bene perché la bambina era nata prematura a 36 settimane”. Secondo i medici Harper, a causa dei gravi danni subiti al cervello, aveva poche speranze di sopravvivere.
“Io e Michael dovevamo decidere se staccare il respiratore sapendo che aveva pochissime possibilità di respirare da sola. Nessun genitore dovrebbe fare una cosa simile, specialmente verso qualcuno di così prezioso e che ha solo 5 giorni di vita“.
I genitori hanno staccato la ventilazione.
“Noi l’abbiamo abbracciata e tenuta vicina e le abbiamo sussurrato infinite parole d’amore, facendo tesoro di tutto, sapendo che erano i nostri ultimi momenti insieme”.
Miracolosamente Harper ha continuato a respirare da sola.
Le sue condizioni sono migliorate, la sua temperatura si è regolarizzata, non aveva più le convulsioni, non le dovevano più praticare la suzione alla bocca per paura che soffocasse, la sua respirazione era forte.
“Niente stava impedendo alla nostra bambina di mostrare al mondo quanta forza avesse”.
Harper ha trascorso 22 giorni in terapia intensiva. C’erano però altre complicazioni. I medici temevano che Harper potesse avere una paralisi cerebrale, che non potesse camminare o sedere da sola, che potesse soffocarsi con la sua stessa saliva.
I genitori erano sopraffatti. Nel frattempo Harper ha fatto molti progressi, anche se rimangono diversi problemi.
Dopo 14 mesi Harper non ha più bisogno del tubo per alimentarsi, ha guadagnato tono muscolare e anche le sue capacità di suzione sono migliorate.
Ad Harper è stata diagnosticata una grave quadriplegia spastica distonica, microcefalia ed epilessia.
Per aiutare questa bambina è stata allestita una raccolta fondi su Go Fund Me.
“Immaginate di sollevare una forchetta e una volta che la stringete il vostro corpo va in tensione e blocca ogni muscolo, i vostri piedi sono puntati così lontano che potreste essere una perfetta ballerina e la stretta del vostro pugno chiuso potrebbe strappare la pelle del vostro palmo”.
I genitori di Harper, vedendo la figlia lottare così duramente per azioni elementari hanno il cuore spezzato.
Cheyenne e Michael però hanno ancora qualche speranza. Qualche settimana fa la donna ha dato alla luce una seconda figlia, Addison, che potrebbe donare cellule dello stelo compatibili con quelle della sorella maggiore. Queste potrebbero essere usate per riparare il tessuto danneggiato nel cervello di Harper.
La mamma di queste bimbe spera che mettendo da parte le cellule prelevate dal cordone ombelicale di Addison i medici saranno in grado di riparare il tessuto cerebrale danneggiato di Harper.
In attesa di poter portare avanti queste procedure in America, Cheyenne cerca di diffondere consapevolezza, per esempio avverte i genitori che hanno figli con disabilità che cercare informazioni e ricerche su internet può sopraffare chiunque.
Inoltre rassicura i genitori con figli in terapia intensiva neonatale che è perfettamente normale sentirsi spaventati.
“A tutti i genitori che sono costretti a vivere quest’esperienza, aggrappatevi a ogni singolo pezzettino di speranza, perché sappiamo che essere nei vostri panni richiede un incredibile quantitativo di forza, continuate a lottare e non arrendetevi mai”.
“Sebbene ci sia molto che non si conosce su Harper, noi siamo tanto grati di avere la nostra bellissima bambina con noi, lei tira fuori il meglio nella nostra famiglia e continua a renderci più forti, ogni giorno“.
Unimamme, cosa ne pensate di questa vicenda di cui si parla su The Stir?
Noi vi lasciamo con lo splendido video di una bambina di 4 anni con paralisi cerebrale che cammina da sola.
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